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Da Vedere: La Treccia di Laetitia Colombani

Alle Donne Coraggiose è la dedica finale che suggella un film molto bello, speciale, emozionante. India del Nord, Monopoli in Puglia, Montreal in Canada: Tamil, Giulia, Sarah tre donne che si ribellano e lottano contro il loro destino. L’emarginazione di Tamil e della figlia in quanto intoccabili. il fallimento dell’azienda di famiglia che produce parrucche artigianali di capelli veri per  Giulia; la malattia di Sarah che travolge improvvisamente la sua vita efficiente e la professione di avvocato in carriera. Non si incontreranno mai. Laetitia Colombani, regista francese che dal suo libro ha tratto un film ad un tempo classico e spiazzante, come potrebbe esserlo un film di Lelouch, con i suoi salti spazio temporali, acrobatici perché creano ambienti e luoghi molto diversi, ma sempre sentimentalmente emozionanti. I sentimenti di rivalsa, affermazione, dignità e coraggio al femminile dominano le tre tranches, che via via si “intrecciano” fino a legarsi simbolicamente grazie a uno degli attributi tipicamente femminili: i capelli. Donati da Tamil al Tempio, trasformati da Giulia in parrucche, una delle quali indossate da Sarah dopo la chemio. I capelli che dall’India all’Italia al Canada viaggiano e legano la storia di tre donne eccezionali pur nel loro anonimato, di fronte alle quali gli uomini appaiono più deboli, senza però forzare il versante femminista. Giustamente infatti il film è e resta fino alla fine femminile in tutto e per tutto, anche con quella dose di emotività che dopo tanto tempo può anche farti commuovere al Cinema. Tre attrici bravissime, belle dentro e fuori incarnano questo tour in giro per il mondo in nome della forza muliebre, senza proclami, sempre con delicatezza e forza: Mia Maelzer è calata in un’India afosa, Fotinì Peluso la nostra giovane attrice italiana più bella ed espressiva (ricorda molto Maria Schneider) prende la luce abbagliante del Mediterraneo, Kim Raver assume il freddo del Canada per poi trovare un calore inatteso e salvifico dentro di sé, guardandosi allo specchio che le diventa complice indossando quella stupenda parrucca. Che la lega inconsapevolmente a Giulia e Tamil. Come tre Amazzoni della Modernità

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