Va ora in onda la quinta puntata del cult “Love in Progress”
Riassunto delle puntate precedenti: Una Lei e un Lui hanno appena deciso di passare il primo week end insieme a casa di Lei. Non si conoscono tanto, ma si piacciono molto. La situazione è nuova per i due settantenni. Sarà divertente, hard, noioso, rilassante? Un Covid imprevisto allontana il momento dell’incontro e apre a inquietudini da parte della Lei. Alla guarigione segue però l’annuncio della visita inaspettata di un amico e della figlia di Lei che si uniranno a Lei e Lui per una parte del week end. Da serata romantica a cena di famiglia? Chissà! l’amico Carlo arriva per primo e poi Lei e Lui si incontrano per la prima volta da soli.
L’uomo con la valigia
“Metti qui la valigia. Tu dormi qui, perché Carlo è già abituato al divano letto e poi si alza presto e deve avere la casa a disposizione.”
Ecco! il momento “valigia” è arrivato (le passano come un flash tutte le ipotesi che aveva fatto e adesso?). Un po’ irrigidita, Lei spiattella la storiella che ha imparato a memoria. D’altronde cosa dovrebbe fare? Aumentare il senso di disagio e ritirarsi nella stanza “nunziale” dopo una cena familiare, senza che nessuno sia stato informato prima di questa love story?
“Agli ordini! E tu dove dormi bella signora? Mi lasci qui da solo in camera di Vittoria con questo spreco di lettone? E Carlo, poveraccio, scomodo nel divano letto e tu da sola nella tua alcova?”
È fatta! Ci siamo … le chiacchiere stanno a zero come dicono a Roma…qui ci si gioca l’identità: la donna libera figlia della sua generazione o l’impacciata “vittoriana” che “non lo fo per il piacer mio…ma per dare figli a Dio”
“Si è così… voglio giocare all’affittacamere e domattina preparare la colazione a tutti voi, avvolta in una vestaglia con il boa di struzzo.”
“Ma c’è qualcosa che devo sapere? Hai fatto dei voti di castità? Hai un marito geloso? Hai studiato dalle Orsoline?”
Federico l’ha sempre affascinata proprio per la sua ironia e per l’assenza degli infingimenti che spesso con l’età diventano delle barriere. Si dice che la vecchiaia possa diventare un’occasione di libertà nel vivere e nell’esprimersi, ma non è così semplice quando ci si misura con il mondo del sesso tra anziani: luoghi comuni, senso del ridicolo, paura, imbarazzo, disabitudine.
Manovre di avvicinamento
“Non ci posso credere…sei timida? Non l’avrei mai detto! Ma guarda che io volevo solo provare l’ebrezza di stare sotto il piumone, mettermi il cerotto per non russare, commentare la serata tenendosi la mano, mettere le dentiere nel bicchiere e guardare in TV un bel documentario sulla vita delle lontre canadesi?”
“Smettila Federico…è solo che io non so più come ci si muove in tutto questo giro di prime volte, intimità, corteggiamenti… non mi ricordo più come si fa e anche se me lo ricordasse credo che debba essere tutto diverso… con tutta questa gente in casa mi sembra un vaudeville”
“Diverso come? È già diverso bella signora perché se non fosse tutto diverso forse noi ora non saremmo qui ad armeggiare con le pantofole e il copriletto…. Credimi! ma è bello che sia diverso no? Lo sai bene che non abbiamo più modelli di riferimento…i film e i romanzi sulle storie tra anziani sono talmente pochi e così contorti che credo che noi due abbiamo diritto a qualcosa di originale…siamo abbastanza svegli da creare un bel silver love!”
“Federico scusa, non sto dicendo che c’è un copione della prima volta. No … dico solo che sono disabituata ad avere una storia … che sono anni che dico di avere chiuso con sesso amori e amanti… che ho un po’ una sensazione di fuori luogo, di inadeguatezza … ho 70 anni, e anche tu…. Insomma sarebbe stato più facile stare insieme la prima volta senza tutto questo cinema intorno”.
L’abbraccio arriva tra le risate. Un abbraccio vero, stretto, lungo, di quelli che ti stampano il corpo dell’altro sul tuo. I protagonisti di un abbraccio sono le guance incollate, le mani sulla nuca e sulle chiappe, il respiro nelle orecchie e poi il silenzio.
Si va in scena
“Mi fai fare una doccia che quando viaggio in treno mi sento sporco?”
Federico abita a Losanna da 10 anni. Ha anche una ex moglie a Losanna e un figlio che fa il violinista. Prima viveva e lavorava a Milano e poi si è trasferito a Losanna per cercare di recuperare un matrimonio che invece era finito.
Federico chiede il phon perché ha ancora un po’ di riccioli pepe e sale da asciugare. Dalla porta del bagno Lei vede un uomo in accappatoio, senza occhiali che si sta mettendo una crema sulla faccia. Antirughe?
La tavola è pronta, il forno acceso, gli snacks per l’aperitivo nelle ciotoline. Federico sa di buono e si mette a trafficare col ghiaccio per tenere in fresco il Prosecco. Si muove bene in cucina come se fosse la sua. Si vede che è abituato a vivere da solo.
Lei si chiude un po’ in bagno per tirare il fiato prima di “andare in scena”: ritocco al rossetto, una sigaretta, uno sguardo allo specchio. Sono io? Sono proprio io?
Per fortuna il primo ad arrivare è Carlo, immediatamente seguito da Vittoria che però entra e corre in bagno perché… “me la faccio addosso”. Quando esce abbraccia Carlo e saluta Federico. Lei la scruta: sua figlia è capace di essere molto simpatica, ma anche molto scostante e quindi bisogna capire quale sarà l’umore della serata.
Il tema iniziale della conversazione è il Covid di Federico: guarito? vaccinato? come ti curano in Svizzera? Poi si parla dello spettacolo che Lei e Lui andranno a vedere la sera dopo. Carlo racconta un po’ della cena a cui andrà e che a quella cena c’è una donna che lo intriga…A Federico non pare vero di avere avuto il “gancio” per introdurre il tema “gli amori tra gli anziani” e lo fa con leggerezza e ironia, ma anche con profondità come se volesse rivolgersi a Lei per rassicurarla sul fatto che anche Lui ha pensato a tutte le implicazioni possibili.
La cena è servita
Appena arriva Mattia si va a tavola e Carlo, come sempre, si comporta da “uomo di casa”. Stappa, versa, rabbocca. Chiacchiere e scambi per fare conoscenza. Carlo e Vittoria ogni tanto entrano nel loro “mondo” fatto di piccoli segreti e complicità. Mattia è un buon conversatore e ha il grande pregio di saper ascoltare. Lei osserva e con l’effetto del vino riesce a distendersi e a entrare nella realtà della situazione, silenziando per un po’ il “condominio interiore” in grande agitazione per il da farsi, il fatto, il dovrei fare”. Quando Lei con l’aiuto di Carlo porta in tavola la frutta da intingere nella cioccolata, Federico fa partire un applauso e si alza per darle un bacio e forse la sosta sulle sue labbra è un po’ troppo lunga. Lo sguardo di Vittoria si fa interrogativo, Carlo svuota il bicchiere, Mattia sorride e Lei ride troppo.
Outing
“Guarda con questa meraviglia posso perdonarti per esserti dimenticata lo straordinario formaggio che ho portato”
Mentre Lei sta per scusarsi con Federico, Vittoria entra a gamba tesa con un “Ma la mamma non può magiare formaggio!” dove è condensato tutto quello tutto quello che prima o poi bisognerà dipanare.
Mi dispiace non lo sapevo, ma prometto di fare in fretta a conoscere a fondo la tua mamma… sono qui per quello… sai che sono mesi che la corteggio, ma lei faceva la sdegnosa… siamo troppo vecchi… sono troppi anni che sto da sola… e altre cose che da lei non ti saresti mai aspettato…La prossima volta niente formaggio…vero Sara?
Vittoria sorride solo con le labbra. Carlo intinge la fragola nella cioccolata per un tempo esagerato. Mattia butta lì un “Ma bravi!”
Il lato scorpionico di Lei si dice “Ma come si permettono?”
(Colonna sonora della puntata: She is a Lady di Tom Jones-Viva la Vida dei Coldplay-Romeo and Juliet dei Dire Straits -Good Day di Forrest Frank)
1 Commento
Strepitoso. Vorrei leggere piu storie cosi. Ambientazione personaggi trama deliziosi. Si legge d’un fiato … fatela piu lunga. Per piacere. Piu intricata e dettagliata. Finalmente si scoprono sentimenti tenuti sempre sotto il tappeto ; eppure c’è moltissimo da dire con mille sfaccettature da raccontare prima e poi … si vedrà…