Ai 75 comincia la vecchiaia, ai 74 finisce la prevenzione: coincidenza o controsenso?
Ottobre 30, 2023
Donne IN……giro
Ottobre 30, 2023
Mostra tutto

Il nostro gruppo di lettura: commento di Milena Pieri

Il nostro gruppo di lettura: il commento di Milena Pieri

 

Ci siamo incontrate giovedì 28 settembre, pronte a sperimentarci come gruppo di donne appassionate di lettura, ma, soprattutto, con la voglia di metter in comune i pensieri, le riflessioni, le emozioni che ci hanno suscitato i libri scelti per l’estate: Una bimba senza stella di Silvia Vegetti Finzi e Stoner di John Williams.

Due libri che sono piaciuti a tutte e sui quali molte erano le cose da raccontarci.

Silvia Vegetti ci ha fatto il dono della sua presenza, della sua partecipazione alla discussione con generosità di particolari personali, di riflessioni profonde, di ricordi vivissimi e, forse per questo, commoventi ed emozionanti. Un libro “strano”, verrebbe da dire, dove episodi della vita di una bambina di famiglia ebraica negli anni tragici del fascismo vengono prima raccontati, poi commentati alla luce della psicanalisi. Il tutto in un’armonia di episodi vissuti e di dotte spiegazioni dove Freud spunta da ogni riga. E l’abilità dell’autrice è di dare scientificità a queste spiegazioni, ma di renderle sempre accessibili.

Il libro è autobiografico, ma Silvia decide di schermare la sua figura dietro quella della bambina, così sempre chiamata nel libro. La discussione nel gruppo è sempre stata vivacissima; l’autrice ricordava di quel periodo il senso di solitudine, di abbandono, di discriminazione perché femmina; noi altre ritrovavamo episodi rimossi o dimenticati della nostra infanzia o pensieri da condividere con piacere.

Grazie, Silvia.

Il secondo libro è stato altrettanto oggetto di discussione. A tutte è piaciuto, ma rispetto a Stoner, il protagonista, ci sono stati osservazioni molto differenti. Non è un personaggio facile Stoner: viene, nel primo Novecento, da una cultura rurale e povera dell’America profonda, trova riscatto nello studio e poi nella sua attività di professore. Ma è un uomo che per tutto il libro appare spento alle emozioni e ai sentimenti, incapace di amare e di essere amato, inquilino di una famiglia disfunzionale di cui lui stesso si è fatto promotore. Lo studio, la conoscenza, l’amore per la poesia sono la sua ricchezza interiore; potrebbero aiutarlo ad aprirsi al mondo, ma lo rimandano sempre più dentro di sé, lo rinchiudono senza scampo in un’interiorità che gli impedisce persino di godere di successi professionali o del tenero amore di una collega.

Grande discussione tra di noi, diversi modi di leggere la povertà di sentimenti, la capacità di subire prevaricazioni, offese, abbandoni che attraversano il libro. Insomma, una lettura personale ricca di opinioni utilissime a una discussione di gruppo.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *