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Stiamo invecchiando bene? Il Prof. Mathusalem Von Rugovich dice…

In esclusiva per Donne In la prima parte dei risultati della ricerca europea che analizza l’evoluzione dei comportamenti degli anziani.

MODALITÀ “EVERGREEN”: liftarsi, tingersi, rinfoltirsi ogni anfratto pilifero, annegarsi in tisane contro i radicali liberi, strizzarsi in jeans della 42, ondeggiare sul tacco 12, contraffare la data di nascita, ombreggiare gli specchi, adottare un linguaggio “giovane” infarcito di “ascoltate raga…”  “ma dai sorella…” ecc.  chiudere i ponti coi coetanei (nel senso di amici, parenti e ovviamente coniugi) e dedicarsi ad una vita notturna dissoluta dove si sballa, si balla e si rimorchia e di giorno ci si restaura.

Costoso, faticoso, effimero e a scadenza

MODALITÀ “CURA DELL’INVOLUCRO”: trasferirsi al piano di sotto del medico di base (sempre che non abitiate in Lombardia dove non se ne trovano) e ogni mattina, con la scusa della torta appena sfornata, farsi dare una palpatina or qui or là a seconda dei doloretti e prima del week end una bella auscultatina.

Noioso, pericoloso e rischioso perché prima o poi qualcosina la si trova facendosi auscultare.

MODALITÀ “ A ME NON MI FREGA PIÙ DI NIENTE ..TANTO ORMAI ”: acquistare una Tv e un telecomando per ogni stanza, sfondare il divano per rintanarcisi meglio, fare ingrassare il gatto finché  non diventa obeso così  vi starà sempre sulle ginocchia, tenere sempre il telefono senza suoneria così nessuno vi disturba, abbonarsi ad ogni piattaforma dove ci siano fiction a manetta, invaghirsi di ogni protagonista e raccontarne le prodezze alla portinaia quando uscite per la spesa ( rigorosamente una volta alla settimana e non di più), non cambiare mai il golfino pieno di padelle, igiene q.b., cure estetiche limitate alla sola idratazione cutanea.

Non salutare, ma economico perché così durate poco.

MODALITA’ “NON MOLLO”: il mantra per questa modalità è “ma figurati!” adottato in molte delle sue declinazioni. Sia Dispregiativo (quando “Ma figurati” viene lanciato come una sfida davanti alla descrizione di un fatto innovativo che l’anziano non approva o che semplicemente non conosce) che Solidale quando la capacità di assumersi compiti, oneri o incarichi risulta infinita mettendo a rischio la salute dell’anziana stessa. Lo spirito della ricerca si limita ad occuparsi della modalità “dispregiativo” di cui forniamo qualche esempio: ricette con impiego di zenzero, iscrizione di un’amica ad una chat per single, il ciuccio al nipotino, la spesa fatta dal coniuge, l’abito scelto dalla figlia per partecipare al matrimonio del cugino, le indicazioni tecnologiche fornite da figli e nipoti, consigli di viaggio in luoghi insoliti o di svago innovativo, la proposta del parrucchiere di un nuovo taglio.

Lodevole come affermazione della propria identità non annacquata dalla senilità, ma faticoso per sé e per gli altri.

MODALITA’ “ANSIA AMICA MIA” il fattore scatenante non è ancora del tutto noto neppure ai migliori psichiatri su piazza, ma questa modalità è scelta dalla maggioranza degli anziani per accompagnare l’invecchiamento: sentirsi all’altezza? Timore che il fisico ci tradisca e quindi portarsi avanti? Terrore degli imprevisti?  Non si sa, ma per adottare questa modalità le istruzioni sono semplici: Alzarsi alle 5 quando il treno parte alle 12. Apparecchiare la tavola il giorno prima quando si è organizzato una cena fra 4 vecchi amici. Presentarsi all’entrata del teatro o cinema 30 minuti prima dell’appuntamento e telefonare compulsivamente per assicurarsi che siano in arrivo. Addormentarsi facendo un elenco delle cose da fare l’indomani anche se si tratta di impegni leggeri (comprare il sedano, ritirare le scarpe dal calzolaio, tagliarsi le unghie dei piedi). Stare alla finestra ad attendere che vostro figlio torni da quel viaggio che vi preoccupava tanto (Torino/Milano col Frecciarossa).

Da adottare solo se compensata da un forte senso del ridicolo.

MODALITÀ “LA VECCHIAIA È LA STAGIONE PIÙ BELLA DELLA VITA “: farsi tatuare in volto un perenne sorriso dolce e mesto, adottare un tono di voce pacato, riempire l’agenda di attività che “finalmente avete la libertà di fare”( senza chiedersi come mai in 70 anni di vita non avete mai sentito l’irrefrenabile desiderio di marciare per la città alle 7 di mattina con le bacchette, imparare tutti i nomi degli alberi del Parco per poterli indicare agli amici,  seguire tutta la produzione di musica da camera di Radio 3, abbonarvi al festival del cinema balinese in lingua originale, fare le marmellate di barbabietole ecc.) assopirvi ad arte quando è in corso una discussione politica perché voi ormai siete “oltre”, frequentare, anche contemporaneamente,  i centri Yoga della città, decantando i benefici della pace interiore acquisita attraverso Hatha, Ashtanga, Kundalini, Vinyasa, Anusara, Bikram, Power Yoga.

La credibilità della modalità “pacificata e grata alla vita”, non deve essere incrinata da quella bestemmia che tirate quando in autobus vi pestano il dito con l’artrosi e non vi cedono il posto.

 

 

 

3 Commenti

  1. Silvia Finzi ha detto:

    Mi sembra il tono giusto per non prenderci troppo sul serio.
    Non siamo il centro del mondo ma una buona periferia.

  2. Simona ha detto:

    Come sempre ironiche e leggere il giusto. Descrizioni dei profili affilate come lame … Leggerle aiuta a prendersi un po’ in giro perché qua e là ci si riconosce

  3. Mariateresa ha detto:

    Un po di ottimismo in piu non guasta. Settant’anni non sono duecento….suvvia!

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