La prima (Condominio solidale a Firenze) avviene in Italia ed in apparenza è di facile realizzazione perché lo stabile esisteva già. L’intervento è di ristrutturazione e l’accesso dei futuri residenti legato all’età (over 65) ed alla loro disponibilità economica e stato di completa autonomia. Si tratta di affittare un appartamento di dimensioni e caratteristiche prestabilite e di fruire di servizi comuni compresi nel canone. La socializzazione e il mutuo aiuto fra gli abitanti risulta una scelta individuale
La seconda (Cooperativa Boboyaka a Bordeaux) invece, avviene in Francia e rappresenta non solo una soluzione abitativa per senior, ma anche la realizzazione di un progetto per la valorizzazione e l’inclusione degli anziani che, si incaricano di “costruire” le loro future case per stare insieme, aiutarsi e dimostrare che si può vivere la vecchiaia in un modo diverso.
In ambedue i casi, noi ci chiediamo perché queste soluzioni non si moltiplichino dato il gran numero di anziani che stanno affrontando o affronteranno il “problema casa” legato ai nuovi bisogni di servizi e assistenza che l’invecchiare fa sorgere. Case troppo grandi o con barriere architettoniche che le rendono non funzionali, bisogno di piccoli aiuti, contrasto alla solitudine, non sono motivazioni sufficienti perché le istituzioni agiscano? La nostra domanda resta sempre senza risposta.
La Prima: Condominio solidale a Firenze e dedicato agli over 65.
È un complesso residenziale o “senior housing” il Villaggio Novoli, composto da 37 appartamenti, disponibili con contratti di affitto di 4+4 anni, con canoni mensili che variano da 1265 a 1470 euro a seconda della tipologia di appartamento (bilocali o trilocali fra i 40 e i 70 metri quadrati). Questo canone include l’affitto, gli oneri condominiali e servizi base ovvero ordinamento e gestione generale, servizio di coordinamento e assistenza alla persona, reperibilità notturna per emergenze, attività ricreative e socializzazione, manutenzioni ascensore, pulizia degli spazi comuni, mentre le utenze private come luce, acqua e internet non sono incluse. Sono presenti spazi comuni destinati alla socializzazione dei residenti. Sono previsti e attivabili su richiesta, altri servizi come le visite domiciliari, l’assistenza nella gestione dei medicinali, la spesa e i pasti a domicilio, il supporto alla cura personale, il servizio di trasporto e accompagnamento, il servizio lavanderia, la pulizia settimanale e il cambio biancheria. Gli animali sono naturalmente ammessi. Lo stabile del Villaggio Novoli esisteva già, ma è stato riqualificato e ristrutturato da Co&So, un consorzio di imprese sociali che dal 1998 lavora nell’ambito del welfare e dei servizi alla persona, per promuovere accessibilità e innovazione. Altre realtà del territorio sono state coinvolte: enti pubblici, associazioni di volontariato, cooperative e professionisti di diverse discipline e La Fondazione Cr Firenze interviene a sostegno dei residenti con ISEE particolarmente basso.
La seconda: Insieme ma a casa propria. Un progetto umanista e innovativo
Hanno costituito una cooperativa i partecipanti al progetto BOBOYAKA che a Bordeaux stanno realizzando uno spazio di abitare condiviso. All’inizio si sono ispirati a quanto già realizzato dalle donne del Babayaga, che è stato il primo cohousing in Francia. Poi a Bordeaux il progetto si è modificato: è nata una cooperativa di abitanti della zona che ha fatto una scelta di solidarietà per favorire la permanenza al domicilio di ognuno dei suoi componenti. Nata nel 2007, all’inizio la cooperativa era composta da amici che avevano dovuto affrontare il problema dell’assistenza ai loro familiari anziani e che li aveva spinti a cercare di creare qualcosa di nuovo per non pesare in futuro sui figli:” Si tratta di creare un ambiente dove si possa invecchiare insieme, ma ognuno a casa propria con uno spirito di aiuto reciproco e di condivisione, ma restando vicini alla città”
“È stato molto difficile” dicono i soci della cooperativa “una vera battaglia contro l’assenza di norme in materia”. I soci della cooperativa Boboyaka sono proprietari degli immobili, ma il loro appartamento viene loro affittato dalla cooperativa stessa. I loro figli non erediteranno la proprietà della quota parte dell’immobile, che invece verrà proposto ad altri futuri soci che condividano i valori solidaristici della cooperativa e, in caso di decisione di uscire dalla cooperativa, il socio si riprenderà il corrispondente della quota del capitale investito a prescindere dal “plus valore” che una vendita sul mercato, avrebbe fruttato.
I nuovi soci vengono ammessi attraverso il voto nominale degli altri soci e solo dopo aver partecipato per 6 mesi ad una “prova” di lavoro comune, che garantisca la loro aderenza ai valori che sono alla base della scelta: solidarietà, uguaglianza, mutuo aiuto in un giusto equilibrio tra vita privata e collettiva. Il progetto si rivolge a coppie e a single che abiteranno nei 4 palazzi e nei 18 appartamenti, costruiti con attenzione all’ambiente ed alla sostenibilità ambientale ed ai materiali impiegati. Ogni appartamento potrà essere ristrutturato per rispondere alle nuove esigenze di chi lo occupa. Ci saranno spazi comuni così come spazi verdi e tutto è pensato per favorire la socializzazione pur nel rispetto dell’intimità. Le norme francesi inoltre obbligano i costruttori a prevedere spazi destinati ad un nido per l’infanzia, spazi per studenti e locali commerciali per favorire lo scambio generazionale e culturale e la cooperativa li ha previsti. L’inaugurazione è prevista fra qualche mese: seguiremo l’evoluzione
“Vogliamo cambiare il modo in cui si guardano alla vecchiaia e creare un posto dove vivere tenendo conto dell’evoluzione delle fragilità legate all’età, pur restando attivi e protagonisti del mondo che ci circonda”
1 Commento
Ritengo che queste soluzioni di coabitazione siano valide sotto molti profili. In Italia purtroppo non c’è ancora una cultura in questo senso.