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COVID-19: Qualche aggiornamento

Sono passati tre anni dall’inizio della pandemia e se il primo anno è stato pieno di sconcerto, paura, a volte terrore per qualcosa che la nostra generazione non aveva mai conosciuto, il secondo si è riempito della nostra stanchezza, ma anche di grandi prospettive date dai vaccini, il terzo ci ha portato nel mondo del “qualunque pensiero e comportamento può andare bene ed essere giustificato.”
In questo 2022, dopo la disciplina efficace dell’inizio e l’adesione alla campagna vaccinale (il 90,17% ha effettuato due dosi e l’84,1% ha effettuato ciclo vaccinale completo con tre dosi da almeno 4 mesi), sembra quasi che a poco a poco, ognuno possa fare come vuole, come se la pandemia non fosse più un grande problema sociale…. “
Le disposizioni date ultimamente per quanto riguarda scuola, ristoranti, negozi, lunghezza quarantene sono certamente il frutto di confronti e discussioni tra esperti, ma a noi, over 60, che siamo state tra le più lige e disciplinate, non sfugge che gli esperti, scienziati o politici, devono aver fatto notevoli mediazioni.
Non dovremmo mai dimenticare che ogni giorno 80-100 persone continuano a morire, sicuramente quelle ad alto rischio con patologie gravi o ricoverate in ospedale con riacutizzazione di patologie pregresse, ma, in qualunque condizione si trovino, sono 500-700 persone alla settimana e allora perché non proseguire a rispettare le misure comportamentali che il Ministero della Salute pubblica raccomanda fortemente? (chissà perché, in questo paese, non è possibile obbligare nessuno e sanzionare laddove non venga ottemperato l’obbligo!).
Perché sui treni e sui mezzi pubblici vige l’obbligo di portare la mascherina e almeno il 50% degli utenti non lo fa? Si vergogna? Esorcizza in questa maniera il virus che ormai è domato? Cos’è una sfida per dimostrare che metterla o non metterla ci si ammala lo stesso e non è grave?
La riduzione della gravità dei casi, del numero dei decessi e dei ricoverati in ospedale in terapia intensiva ha fatto perdere interesse ad una ulteriore vaccinazione (la quarta), ma molti forse non sanno o non riescono a comprendere che i dati emessi dal Ministero della Salute evidenziano che
“ l’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati) nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022) è:– pari al 33% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 23% tra i 91 e 120 giorni, e 44% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale
– pari al 45% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster

nel prevenire casi di malattia severa è:
– pari al 64% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 66% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 68% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni
– pari all’83% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster

Inoltre nella fascia di popolazione di 12 anni e oltre:
• Il tasso di ospedalizzazione, nel periodo 15 luglio – 14 agosto 2022, per i non vaccinati, è pari a 117,6 ricoveri per 100.000 ab., e risulta quasi il doppio rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤120 giorni (60,1 ricoveri per 100.000 ab.) e quasi quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (30,4 ricoveri per 100.000 ab.)
• Il tasso di ricoveri in terapia intensiva, nel periodo 15 luglio – 14 agosto 2022, per i non vaccinati, è pari a 4,3 ricoveri per 100.000 ab., e risulta più del triplo rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤120 giorni (1,3 ricoveri per 100.000 ab.) e quasi quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (1,2 ricoveri per 100.000 ab.)
• Il tasso di mortalità, nel periodo 8 luglio – 7 agosto 2022, per i non vaccinati, è pari a 33,6 decessi per 100.000 ab., e risulta quasi due volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤120 giorni (18,8 decessi per 100.000 ab.) e circa sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (5,3 decessi per 100.000 ab.).”

Da alcuni mesi viene raccomandata la quarta dose di vaccino per gli over 60 e per le persone fragili. La percentuale dei vaccinati è ancora molto bassa, ma molta perplessità e indecisione è dovuta al fatto che i vaccini utilizzati finora non coprono verso le nuove varianti, anche se continuano ad offrire un’elevata protezione dallo sviluppo di COVID-19 in forma grave, anche quando provocata dalla variante Omicron o dalle sue sottovarianti.

In Europa e in Italia sono stati approvati i Vaccini bivalenti (aggiornati) contro Omicron ed è del 7 settembre la circolare del Ministero della Salute che raccomanda l’utilizzo della formulazione bivalente dei vaccini a m-RNA (Comirnaty Original/Omicron BA.1 e Spikevax Original/Omicron BA.1) come dose di richiamo, nei soggetti di età superiore a 12 anni, che abbiano almeno completato un ciclo primario di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19.
Cosa sono i vaccini bivalenti?
La variante Omicron di SARS-CoV-2 si è diffusa in tutto il mondo e, a causa della sua maggiore contagiosità, è diventata in molti luoghi una delle varianti prevalenti.
Si diffonde molto rapidamente, e c’è la possibilità che avvengano mutazioni che sfuggano alle difese immunitarie acquisite con i precedenti vaccini. Tale possibilità appare concreta per la comparsa di nuove sottovarianti, quali: Omicron 2 (BA.2), Omicron 3 (BA.3), Omicron 4 (BA.4) e Omicron 5 (BA.5).
Per tali motivi la ricerca del settore sta realizzando vaccini specifici contro Omicron.
Il 1 settembre, durante la riunione straordinaria del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’EMA, è stato raccomandato ed approvato l’utilizzo dei nuovi vaccini aggiornati contro Omicron che sono:
• Il vaccino aggiornato messo a punto da Pfizer/BioNTech “Comirnaty Original/Omicron BA.1”;
• Il vaccino aggiornato messo a punto da Moderna “Spikevax Bivalent Original/Omicron BA.1”.

La somministrazione è raccomandata per le seguenti categorie, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 gg) dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test positivo):
• persone di 60 anni e più
• persone di 12 anni e più con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti
• operatori e ospiti dei presidi residenziali per anziani.
• operatori sanitari
• donne in gravidanza.

E chi ha già fatto la quarta dose nel periodo precedente riceverà anche il nuovo vaccino?

Anche se in bassa percentuale, una parte di persone, in particolare anziani, ha eseguito la quarta dose con i vaccini precedenti, che, peraltro, proteggono dall’insorgenza delle forme gravi.
Per ora non è stata prevista una quinta dose. Si deciderà più avanti se raccomandarla e a quali persone. Quindi chi ha già ricevuto la quarta dose tra la primavera scorsa e quest’estate, per ora, non è chiamato a una nuova somministrazione.

Nel frattempo, le aziende farmaceutiche hanno iniziato a lavorare anche su vaccini specifici contro le sottovarianti Omicron 4 (BA.4) e Omicron 5 (BA.5) e l’EMA ha già avviato una loro valutazione.
Ciò significa che molte persone qualificate nel mondo studiano quotidianamente l’andamento del virus che può mutare continuamente (come peraltro quelli dell’influenza) e che dovremo abituarci a proteggerci, soprattutto noi over 60, con richiami aggiornati di vaccino.
Ma mentre altri lavorano per noi, perché non proseguire a proteggerci con banali, semplici misure che non ledono certo la nostra autonomia e libertà?

1 Commento

  1. Margherita Mainini ha detto:

    Grazie per le informazioni chiare.
    Concordo pienamente sulle considerazioni.

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