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Le edicole sociali

Un numero crescente di edicole, soprattutto a causa della crisi del mondo dell’editoria, chiude o rischia di chiudere. Al contempo, come spieghiamo nella nostra ultima inchiesta per Corriere Buone Notizie, crescono i casi in cui questi spazi sono rilanciati o recuperati in un’ottica sociale, diventando in molti contesti luoghi delle e per le comunità. Di seguito Paolo Riva inquadra il contesto in cui si sono svilppati questi nuovi presidi di prossimità e ci indica alcuni esempi concreti.  Elisabetta Cibinel ci aiuta invece a delineare quali sono i caratteri che rendono le edicole “sociali”.

Quotidiani e riviste. Ma anche piccole commissioni, documenti e servizi.

Le edicole del futuro potrebbero occuparsi sia dei primi sia dei secondi. Questi spazi, infatti, hanno da sempre un grande potenziale sociale e la crisi che stanno attraversando potrebbe farlo riemergere. Ed evolvere. A farlo pensare sono le tante esperienze che, negli ultimi anni e in diverse parti d’Italia, hanno proposto azioni di welfare e prossimità in questi luoghi. Sono progetti del terzo settore, iniziative imprenditoriali e sperimentazioni istituzionali che potrebbero aiutare un comparto che faticava molto già prima della pandemia.

“La crisi del mercato è iniziata intorno al 2008, con una caduta di reddito verticale e la chiusura di molti punti vendita”, spiega Ermanno Anselmi, coordinatore nazionale di FENAGI, il sindacato dei giornalai di Confesercenti. Negli ultimi quindici anni, hanno chiuso più di 11mila edicole su 37mila. I chioschi, in particolare, sono diminuiti del 61 per cento. Oggi ne restano 7.200 e gli effetti della crisi pandemica non sono ancora finiti. Chi è rimasto aperto, per compensare il drastico calo di vendite dei giornali, cerca alternative.

Gli edicolanti stanno aggiungendo alla loro offerta prodotti non editoriali o servizi, come la consegna dei pacchi”, spiega Andrea Liso, amministratore delegato di M-Dis, società di distribuzione di prodotti editoriali. “Noi, inoltre, – aggiunge – stiamo lavorando a iniziative per rafforzare il presidio sociale rappresentato dalle edicole”. Storicamente, le edicole sono un punto di riferimento per il territorio. Gli edicolanti alzano la serranda presto, restano aperti tante ore, hanno un rapporto stretto con i clienti e capita che diano informazioni o facciano piccoli favori. Informalmente, svolgono dei servizi di prossimità, che rischiano di venire meno. E che, invece, alcune esperienze hanno ripensato e rilanciato.

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