PILLOLE DI AGEISMO
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La vecchiaia buca lo schermo! e lo schermo va in pezzi

La vecchiaia buca lo schermo! E lo schermo va in pezzi

Infatti dietro lo schermo si vede il nulla o il troppo poco che si fa per noi over 65.

I mesi di settembre e ottobre sono stati densi di avvenimenti pubblici che giravano intorno alla vecchiaia: conferenze, seminari, incontri. E poi si sono celebrate le giornate degli anziani, quella dei nonni, e sono arrivate anche le celebrazioni sull’invecchiamento attivo. Una grande attività delle Istituzioni e degli studiosi per dirci ancora una volta che noi over siamo tanti, ma talmente tanti da arrivare a superare la popolazione dei giovani, ma nel condividere le nostre testimonianze dirette su questi confronti (Donne In ha la capacità di essere onnipresente ed ha anche il dono dell’ubiquità) non possiamo che trasmettervi un grande senso di delusione e di rabbia.

Abbiamo sentito il grande giornalista dichiararsi stupito di quanto gli anziani siano soli in estate nelle grandi città! Abbiamo sentito sindaci arrampicarsi sui vetri per improvvisare una risposta a quesiti sulla vecchiaia che non si era mai posto. Abbiamo sentito esperti di finanza ribadire come la silver economy sia una grande opportunità per la crescita dei consumi (ma non una parola sullo stato dei nostri portafogli sempre più vuoti) e di conseguenza abbiamo ascoltato i prodigi che le aziende stanno facendo per prevenire ogni nostro desiderio di acquisto in tema di maquillage, creme antirughe, scarpe comode, presidi sanitari per infilare le calze o mettere il reggiseno. Infine abbiamo condiviso con molta rabbia le denunce di chi “non le ha mandate a dire” al Governo sui ritardi nel finanziare la Legge sulla Non autosufficienza (adesso ha cambiato nome e si chiama Delega al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane) mentre le RSA restano dei lager a pagamento, l’assistenza domiciliare esiste solo a carissimo prezzo e non ci sono progetti veri per combattere l’isolamento degli anziani e i casi di ageismo che stanno proliferando, a causa proprio dell’assenza di un “pensiero globale” sulla vecchiaia che vada oltre l’inconscio desiderio di evitare la vecchiaia, restando però vivi.

Abbiamo già parlato della fantasiosa nomenclatura che accompagna la nostra età come evergreen, senior, diversamente giovani e altre facezie, ma adesso si aggiunge un nuovo termine: “i longennials” che siamo noi, longevi ancora attivi e vivaci. Longennials si collega al termine che si sta facendo largo ”longevità”, che è una sorta di misurazione della vecchiaia che racchiude anche un concetto di resistenza ai guai dell’età. Ma noi che siamo vecchi (anche qui è di moda spostare in avanti l’inizio della vecchiaia perché   prima erano i 70 e adesso siamo già ai 75 fonte OMS) e anche longevi sappiamo bene quanto ci vanno strette queste definizioni. I longevi ricevono i regali dai Comuni di residenza, i centenari ricevono addirittura gli auguri dei sindaci, ma come siano arrivati fino a lì non interessa a nessuno neppure per farselo raccontare come un esempio di imitare e diffondere: hanno bevuto vino rosso? Hanno cambiato amanti in modo compulsivo? Hanno fatto una pennichella tutti i giorni? ma soprattutto chi li ha curati e assistiti e, poiché in genere sono donne e quindi non delle “paperone”, chi ha pagato per il loro benessere oltre la rendita garantita dalla pensione.

Approssimazioni, superficialità e frasi fatte. Quindi? Ci rassegniamo? Ci rituffiamo sul divano? Non se ne parla nemmeno. Anzi! Come scritto nel Manifesto di Donne In, noi siamo quelle che hanno smosso le istituzioni e ottenuto gli asili nido, la legge di parità, la legge per l’interruzione volontaria di gravidanza ed anche per la legge contro la violenza di genere e così faremo anche adesso, magari con meno vigore fisico, ma con eguale determinazione, inventandoci modi e canali innovativi per bucare davvero questo muro di disinteresse…. Anzi suggeriteci anche voi qualche metodo adatto ai tempi in cui viviamo per portare la vecchiaia sugli schermi. Anche noi intanto ci pensiamo perché non molliamo!

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