L’entrata in una RSA diventa l’unica soluzione per le condizioni di una donna anziana che ha lavorato nell’editoria e che ha fatto delle parole la sua professione: sono proprio le parole che invece ora diventano confuse e che vengono a mancare. Le terapie, le regole, la poca libertà di movimento, fanno da contorno all’esiguità dei termini che il suo vocabolario ha ora a disposizione. C’è però una parola che è urgente dire a qualcuno e che diventa un obiettivo da realizzare in fretta: si tratta di “grazie”.
Grazie a chi le ha salvato la vita, grazie a chi le ha permesso di vivere tanti anni, grazie a tutto quello che è potuto accadere. I temi di questo breve romanzo sono trattati come pennellate a tinte delicate: l’obiettivo non è suscitare reazioni forti come gli argomenti trattati, ma creare un percorso di avvicinamento alla nuova realtà in cui Micka si trova a vivere ed in cui l’unica cosa importante è un ringraziamento dolce ed essenziale.
Dephine de Vigan è una scrittrice francese nata nel 1966. Tra le sue opere precedenti ricordiamo “Le fedeltà invisibili”, “Giorni senza fame”, Da una storia vera.