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Donne e educazione finanziaria

EDUCAZIONE FINANZIARIA: La Commissione Consiliare del Comune di Milano ne ha parlato a fine luglio. La Presidente della Commissione Pari Opportunità presso il Comune di Milano, Diana De Marchi, ha invitato ai lavori della Commissione Consiliare molte Associazioni, tra le quali Donne IN  ed esperti che si occupano di Educazione Finanziaria, oltre naturalmente ai responsabili del servizio di formazione e consulenza che il Comune stesso ha istituito.

Perché quando si parla di educazione finanziaria oggi si parla essenzialmente   di donne? Non solo perché le donne, soprattutto over 65, risultano essere le meno preparate sul tema all’interno della popolazione italiana, ma perché gli interventi più efficaci e costanti per diffondere l’educazione finanziaria, sono portati avanti da donne all’interno dei loro gruppi di lavoro o associazioni.

Ma cosa ci spaventa di più quando ci rendiamo conto di essere così poco informate? Non essere in grado di gestire il nostro bilancio personale? Non essere capaci di affrontare questioni di quattrini quando dobbiamo farlo? Temiamo di essere truffate dai cosiddetti esperti tra i quali ci mettiamo anche i familiari che spesso e per tradizione sono quelli che gestiscono le scelte economiche della famiglia?

Abbiamo capito che la nostra autonomia e quindi la nostra libertà di scelta passano attraverso le scelte che facciamo in ambito finanziario, e forse ci spaventano i dati che vengono pubblicati sulla violenza psicologica di cui siamo maggiormente vittime rispetto agli uomini e che spesso è collegata alla cosiddetta violenza economica.

Forse un po’ di tutte queste motivazioni ci spingono a cercare di capire, comprendere, studiare ed essere informate. Molte giovani donne per fortuna partono avvantaggiate e non solo per gli studi che hanno fatto, ma per le opportunità che vengono loro offerte di approfondire questi temi che tradizionalmente sembrano più “per maschi”, ma ce ne sono tante altre e tra queste molte nostre coetanee che non vogliono/possono gestire le loro entrate o quelle della famiglia o progettare di vendere, acquistare, investire, liquidare beni propri o della famiglia.

Ci sono ancora donne che non hanno bancomat, che non sanno nulla dell’andamento del bilancio familiare o che invece vengono coinvolte in operazioni finanziarie proposte dai familiari senza conoscerne contorni e implicazioni.

Quando Donne In insieme al gruppo di lavoro Invecchiare in una città amica ha pubblicato l’opuscolo “Economia della vecchiaia” (ancora reperibile sul sito del Comune di Milano) aveva l’obiettivo di fornire informazioni sulla gestione delle delicate situazioni che accompagnano l’invecchiamento: testamenti, amministratore di sostegno, prestito vitalizio ipotecario, nuda proprietà. Oggi alla luce delle nuove richieste che le donne pongono e mentre lavoriamo ad una edizione più ampia ed aggiornata della pubblicazione, ci pare opportuno segnalare a chi avesse particolari urgenze di rivolgersi a

  • Comune di Milano attraverso la pagina web “Informami”
  • Global Thinking Foundation sul sito www.Global Thinking Foundation

La Commissione consiliare è stata utile e contiamo sulla promessa fatta a  luglio di continuare a lavorare su questo importante tema.

 

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