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Love in progress: sesta puntata

Va ora in onda la sesta  puntata del cult “Love in Progress”

Riassunto delle puntate precedenti: Una Lei e un Lui hanno appena deciso di passare il primo week end insieme a casa di Lei. La situazione è nuova per i due settantenni che da anni vivono soli. Sarà divertente, hard, noioso, rilassante? Imprevisti vari ritardano l’incontro e cambiano il programma che si trasforma in una cena di famiglia e in un week end con un ospite inatteso. Ma prima o poi Lei e Lui riusciranno a sperimentare la loro nuova “love story”?

 

Lunedì mattina

Lei ha sentito Federico alzarsi dal letto, ma ha fatto finta di dormire.  Era l’alba e lui ha cercato di non fare rumore, ma il suo sonno era leggero quella notte. Trasmettevano un Gran Premio di Formula Uno da qualche parte nel mondo e Federico voleva vederlo. Sara sapeva che non si sarebbe più riaddormentata ed era anche tentata di preparare una colazione per tutti e due e di sdraiarsi sul divano davanti alla TV con Federico, ma poi ha deciso che era meglio stare a occhi chiusi sotto il piumone e pensare a tutto quello che era successo.

Era lunedì mattina e Carlo era partito domenica sera di ottimo umore e aveva ridotto all’essenziale l’ammiccamento sul fatto che lei e Federico erano “finalmente soli”. Il sabato sera a teatro con Federico era stato divertente e, al rientro a casa, era stata superata brillantemente la prova “buonanotte” sulla porta delle varie camere da letto: quella di Carlo, quella di Federico e la sua.

La serata a teatro Lei e Federico da soli, aveva aggiunto qualche complicità: un panino prima dello spettacolo, un bicchiere di vino, i commenti su attori e trama e poi una passeggiata a piedi verso casa fino a quando lei aveva invocato un taxi, un tram, un bus perché era stanca. “Bel colpo” si era detta, …cominciamo a non dissimulare, che i tempi di super woman erano finiti, ma non solo per ragioni di età, ma soprattutto per ragioni di libertà: io ho dei limiti, prendetene atto sennò…

Conoscersi un po’

A Lei era piaciuto adularlo un po’ raccontandogli che sua figlia e Carlo avevano cercato di estorcere confidenze sulla loro “storia”, ma che Lei non lo aveva “tradito” perché odiava gli “schieramenti” che si creano tra “il gruppo storico” e la new entry. Soprattutto detestava dare in pasto agli altri il suo nuovo “amore” vissuto, pensato o in gestazione. Le sembrava da sempre un cliché dove le donne si alleavano con dei tristissimi “allora lui mi ha detto… e poi mi ha fatto” e via così… e gli amici maschi assumevano un tono di chi la sa lunga sul genere maschile. E poi in questo caso, il grande quesito del “gruppo storico” sarebbe stato: ma perché dopo tanta sbandierata determinazione e messa al bando di amanti, corteggiatori, amore e sesso, Federico superava lo sbarramento? Ti senti sola? E’ davvero speciale? Vuoi sfidarti e giocare ad un gioco nuovo per età e prospettive? Rispondere a queste domande avrebbe voluto riempire di crocette il questionario interiore che la tormentava da tempo, ma che Lei, con una disciplina ferrea, aveva deciso di non compilare e di lasciarsi vivere: ci si era applicata per anni e ora bisognava metterlo in pratica.

Soli

Federico aveva un modo dolce di ridere, lo faceva soprattutto con gli occhi che in genere erano molto malinconici. E da domenica sera, dopo che Carlo era partito ed erano rimasti davvero soli, avevano riso molto.

Mentre si lasciava andare al dormiveglia Sara, sentiva Federico armeggiare tra Tv e cucina e, mentre ripensava alle grandi novità delle ultime ore, provava uno strano senso di sollievo: la prima sera, la prima cena, la prima notte, non il primo sesso certo…ma il primo da molto tempo e con molto tempo addosso.   Era riuscita ad attraversare tutto come saltando in un cerchio di fuoco e forse, anche grazie ad una sorta di mutuo accordo con Federico, quelli che, in un certo immaginario, avrebbero dovuto essere momenti di passone, picchi di lussuria e arrovesciamenti, erano stati momenti anche di grande complicità, accompagnati da una ben dosata ironia e autoironia. Sì ben dosata, perché anche se settantenni e fin troppo consapevoli di ogni trappola dell’età e della mente anziana, avevano capito di avere diritto a conoscersi davvero, spogliandosi anche da condizionamenti, paure e pudori e lasciandosi andare alla serietà delle emozioni. In fondo era solo una questione di fiducia. Quella di “fidarsi” dell’accoglienza dell’altro.

Quando la domenica sera, finalmente soli, si erano preparati degli spuntini che avevano scoperto di preferire ad una cena “vera”, avevano cucinato insieme e mentre affettavano, tostavano, stappavano, Federico aveva iniziato un gioco di baci, carezze e abbracci che stava molto bene con l’aperitivo in preparazione.

“… Io però prima di assaggiare queste meraviglie mi faccio una doccia… posso?  E poi vuoi che mi infili in un pigiamino di filanca scozzese, che così sono irresistibile? Così ti do il tempo di indossare un “negligècome diceva mia madre, di pizzo e strass…. Non mi deludere! Lo so che sei il tipo da pizzi e chiffon”

Che gaffe Federico… pensa se davvero fossi una che copre i guai dell’età con travestimenti da “giaguara”… abbiamo visto troppe commedie all’italiana dai! ma hai sbagliato…per farti perdere la testa ho pensato ad una vestaglia a trapezio con ciabattine e pom pom…. Hai in mente Doris Day? Ecco… l’idea di seduzione sarebbe quella. E comunque è inutile che fai lo spiritoso, io ho dovuto davvero pensare un sacco a cosa mettermi. Purtroppo ho un forte senso del ridicolo e sono la peggiore nemica di me stessa, quindi non sfottere perché dal momento in cui inizi ad escludere le mutande “tanga” dal guardaroba, il cammino è tutto in salita per una donna. Per voi è più facile”

“Ma cosa dici! Lo sai quanti amici spendono milioni in slip o mutande o boxer per valorizzare il culo piatto o gestire il pacco che è diventato un pacchettino?”

Sara pensava a tutte queste cose mentre aspettava che Federico finisse di guardare il Gran Premio e tornasse a letto. Non avevano impegni.

(la colonna sonora della puntata: Woman di John Lennon, The way we were di Barbra Streisand, Always remember us this way di Lady Gaga)   

 

1 Commento

  1. Carla ha detto:

    Molto bella questa storia… è la prima volta che la leggo…. aspetto la prossima puntata con ansia…

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