Un obiettivo comune: una buona salute aggiunge vita agli anni.
Creare un mondo per tutte le età cambiando il modo in cui pensiamo, sentiamo e agiamo nei confronti dell’età e dell’invecchiamento.
“Una buona salute aggiunge vita agli anni”: una affermazione importante e per niente banale che è stata lanciata in modo chiaro dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità per gli anni 2020-2030 con il nuovo Piano decennale per “l’Invecchiamento sano”.
Ci è sembrato interessante leggere i contenuti e gli obiettivi del piano per scoprirne i principi ispiratori e gli elementi di coerenza con il diritto di “invecchiare bene…nella fortuna di invecchiare” a cui ci riferiamo come Donne In per le donne over 65-70 anni. Il piano decennale dichiara che le persone anziane sono poste al centro dell’azione che a livello globale dovrà essere sviluppata in modo convinto (e sostenuto con risorse) dai governi, dalla società civile, dalle agenzie internazionali, dai professionisti, dal mondo accademico, dai media e dai settori privati al fine di concertare interventi mirati a migliorare la vita di donne e uomini anziani, delle loro famiglie e delle loro comunità. Insomma, un bell’obiettivo strategico e umano.
La lettura del piano decennale ci ha convinto sull’importanza delle affermazioni e delle linee di fondo dichiarate dall’OMS che sostanzieranno la sua azione complessiva. Le riteniamo necessarie, condivisibili e auspicabili per affrontare adeguatamente le caratteristiche, gli aspetti di novità rispetto al passato e le criticità dei processi di invecchiamento in generale e dell’invecchiare delle donne over 65 alle quali in particolare rivolgiamo il nostro sguardo. Si ribadisce, infatti, l’importanza di combattere i pregiudizi sull’ invecchiamento e la stigmatizzazione delle persone anziane e lo stigma sull’invecchiamento; la necessità di creare città e comunità sostenibili per gli anziani; assicurare loro cure adeguate in un sistema sanitario che abbia al centro l’individuo ed infine garantire a donne e uomini anziani l’accesso alle cure a lungo termine in dignità e all’interno delle proprie comunità.
Presentiamo una sintesi del Piano decennale OMS da noi elaborata, che evidenzia dati di analisi, contenuti e obiettivi di azione che abbiamo ritenuto interessanti per il nostro vivere come donne “che hanno la fortuna di invecchiare”.
DECENNIO INVECCHIAMENTO SANO 2020 – 2030: Il piano decennale dell’OMS |
Su questo obiettivo l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ha inaugurato la decade dell’invecchiamento in salute – Healthy Ageing – indicando con “Good health adds life to years”, un motto molto chiaro e per niente banale: “una buona salute aggiunge vita agli anni”, questo è un chiaro obiettivo dei 21 punti della HEALTH21 la “Salute per tutti nel 21° secolo”.
In Italia, rispetto all’Europa, siamo ancora i più longevi come donne e uomini. Ma se negli altri stati europei a 65 anni l’aspettativa di vita in salute è di 9,4 anni, da noi è di 7,4 anni per le donne e 7,8 anni per gli uomini: quindi in Italia si vive certamente ancora più a lungo, ma con uno stato di salute più debole rispetto agli altri concittadini europei. I più recenti rapporti statistici nazionali ci segnalano che nel nostro Paese le donne vivono di più rispetto agli uomini (la loro vita media è pari a 85,2 anni, mentre gli uomini si attestano su 80,8 anni), ma negli ultimi anni della loro esistenza le donne devono fare i conti con disturbi e patologie croniche che minano le loro condizioni di salute, sono maggiormente colpite da patologie croniche meno letali che insorgono più precocemente e diventano progressivamente invalidanti con l’avanzare dell’età.
Eppure, il vantaggio della sopravvivenza tra i due sessi si sta riducendo nel tempo. Non solo, ma nel 2017 un uomo può godere di buona salute in media 59,7 anni, una donna 57,8. Questo significa che le donne nel nostro Paese, benché ancora più longeve, vivono un maggior numero di anni in condizioni di salute via via più precarie.
a il problema non è solo questo. Purtroppo, nel mondo ci sono ancora molte situazioni che mostrano disparità nel modo di invecchiare e nell’aspettativa di vita: un ragazzo di 25 anni oggi, con un buon livello di istruzione, può vivere mediamente 7 anni in più rispetto a un suo coetaneo che ha un livello di istruzione inferiore. E queste disparità sono ancora più forti nelle economie emergenti.
Qualche dato globale | |
Entro la fine del Decennio dell’invecchiamento sano (2020-2030), il numero di persone over 60 anni sarà aumentato del 34%, passando da 1 miliardo nel 2019 a 1,4 miliardi. Entro il 2050, la popolazione globale di anziani sarà più che raddoppiata, fino a 2,1 miliardi. La maggior parte degli anziani vive nei paesi in via di sviluppo. Nel 2019, il 37% degli anziani viveva nell’est e nel sud-est dell’Asia, il 26% in Europa e Nord America, il 18% in Asia centrale e meridionale, l’8% in America Latina e i Caraibi, il 5% nell’Africa subsahariana, il 4% nell’Africa settentrionale e occidentale e lo 0,7% in Oceania.
Il ritmo dell’invecchiamento della popolazione sta accelerando. Oggi i paesi in via di sviluppo devono adattarsi molto più rapidamente all’invecchiamento della popolazione rispetto a molti paesi sviluppati, ma spesso hanno un reddito nazionale reddito nazionale, infrastrutture e capacità di assistenza sanitaria e sociale molto inferiori rispetto ai paesi che si sono sviluppati molto prima. Il numero di persone over 60 anni aumenterà più rapidamente nei paesi in via di sviluppo. Il numero di persone anziane sta crescendo più velocemente in Africa, seguita dall’America America Latina, i Caraibi e l’Asia. Le proiezioni indicano che quasi l’80% della popolazione mondiale anziana vivrà nei paesi meno sviluppati nel 2050.
Ci sono più anziani che bambini sotto i 5 anni. Nel 2020, per la prima volta nella storia, le persone over 60 anni supereranno i bambini sotto i 5 anni. Entro il 2050, ci sarà più del doppio di persone sopra i 60 anni rispetto ai bambini sotto i 5 anni. Entro il 2050, le persone di 60 anni e più supereranno gli adolescenti e i giovani tra i 15 e i 24 anni. Nella maggior parte dei paesi, la proporzione di anziani nella popolazione aumenterà, da 1 persona su 8 persone di 60 anni o più nel 2017 a 1 su 6 entro il 2030 e 1 su 5 entro il 2050.
Le donne tendono a vivere più a lungo degli uomini. Nel 2017, le donne rappresentavano il 54% della popolazione globale di 60 anni o più e il 61% di quelle di 80 anni o più. Tra il 2020 e il 2025, l’aspettativa di vita delle donne alla nascita supererà quella degli uomini di 3 anni.
La spesa sanitaria per la cura e assistenza a lungo termine “Long term care” (LTC) in Italia è pari al 10% della spesa sanitaria totale, molto meno rispetto a quanto si spende in vari stati europei come la Svezia (26%), l’Olanda (24%), la Germania (16% ) o la Francia (12%).
Cosa si intende per invecchiamento sano
L’invecchiamento sano è lo sviluppo e il mantenimento della capacità funzionale che consente il benessere in età avanzata. La capacità funzionale è determinata dalla capacità intrinseca di un individuo (cioè la combinazione di tutte le capacità fisiche e mentali dell’individuo), dall’ambiente in cui vive (inteso nel senso più senso più ampio e comprendente ambienti fisici, sociali e politici) e le interazioni tra questi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto richiamare l’attenzione sulla sfida relativa all’invecchiamento della popolazione: si è voluto sottolineare il diritto di tutti alla salute indipendentemente dall’età. L’OMS ha redatto il secondo piano d’azione della strategia globale sull’invecchiamento e salute, basato sul Piano d’azione internazionale delle Nazioni Unite di Madrid sull’invecchiamento e allineato con i tempi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. Nel decennio che ci attende i governi, la ricerca, il mondo delle associazioni, quello della comunicazione e tutta la società civile a livello globale saranno coinvolti per attuare azioni concrete per migliorare la vita delle persone anziane.
Il documento descrive il piano di intervento globale per un Decennio dell’invecchiamento sano 2020-2030, che consisterà in 10 anni di collaborazione concertata e sostenuta. Le persone anziane saranno al centro di questo piano, che riunirà governi, società civile, agenzie internazionali, professionisti, il mondo accademico, i media e il settore privato per migliorare la vita degli anziani e anziane, delle loro famiglie e delle loro comunità.
Gli obiettivi sono molteplici: combattere i pregiudizi e lo stigma sull’invecchiamento, creare città sostenibili per gli anziani, assicurare loro cure adeguate e realizzare un sistema sanitario che abbia al centro l’individuo.
Le linee di azione del piano sono quattro:
L’obiettivo del piano si focalizza su cinque abilità da considerare e di cui tutte le persone anziane dovrebbero godere:
Perché abbiamo bisogno di un’azione concertata e sostenuta
Vite più lunghe
L’allungamento della vita è una delle nostre più notevoli conquiste collettive. Esse riflettono i progressi nello sviluppo sociale ed economico così come nella salute, in particolare il nostro successo nell’affrontare malattie mortali dell’infanzia, la mortalità materna e, più recentemente, la mortalità in età avanzata. Una vita più lunga è una risorsa incredibilmente preziosa. Fornisce l’opportunità di ripensare non solo cosa sia l’età avanzata, ma anche come potrebbe svolgersi la nostra intera vita. Tuttavia, c’è una grande disuguaglianza nella longevità secondo il gruppo sociale ed economico di appartenenza. Il numero e la proporzione di persone di 60 anni e oltre di età nella popolazione sta aumentando e accelererà nei prossimi decenni, in particolare nei paesi in via di sviluppo. L’invecchiamento della popolazione continuerà a influenzare tutti gli aspetti della società, compresi i mercati del lavoro e finanziari, la domanda di beni e servizi, come l’istruzione, gli alloggi, la salute, l’assistenza a lungo termine, la protezione sociale, i trasporti, l’informazione e la comunicazione, così come le strutture familiari e i legami intergenerazionali.
Aggiungere vita agli anni
A livello globale la buona salute in età avanzata non è distribuita equamente, né tra le popolazioni né all’interno delle popolazioni. Una buona salute aggiunge vita agli anni. Le opportunità che derivano dall’aumento della longevità dipendono fortemente dall’invecchiamento sano. Le persone che vivono in buona salute continuano a partecipare ed essere parte integrante delle famiglie e delle comunità e ciò rafforzerà le società. L’invecchiamento sano abbraccia tutto il corso della vita ed è rilevante per tutti, non solo per coloro che sono attualmente liberi da malattie. La capacità intrinseca è fortemente influenzata dagli ambienti in cui le persone hanno vissuto durante la loro vita. Le risorse e le opportunità sociali ed economiche a disposizione delle persone nel corso della loro vita influenzano il loro potere di fare scelte sane, contribuire e ricevere supporto quando ne hanno bisogno. L’invecchiamento sano è quindi strettamente legato alla disuguaglianza sociale ed economica. Il genere, la cultura e l’etnia sono importanti moderatori della disuguaglianza e pesano in traiettorie di invecchiamento molto diverse. Per lo sviluppo sostenibile e per raggiungere gli obiettivi delineati nell’Agenda 2030, le società devono essere preparate per rispondere ai bisogni della popolazione anziana attuale e futura.
Ci sono disuguaglianze legate all’invecchiamento sano, specialmente nelle donne anziane. Il piano offre una nuova opportunità per affrontare le relazioni di potere e le norme di genere che influenzano la salute e il benessere delle donne e degli uomini anziani e i legami tra genere ed età. Per esempio, le donne anziane sono più spesso povere e hanno meno risparmi e beni rispetto agli uomini. A causa di una vita di discriminazione che influenza negativamente le pari opportunità e il trattamento delle donne nei mercati del lavoro, la sicurezza del reddito in età avanzata e l’accesso ai benefici pensionistici sono peggiori per le donne anziane. In molti luoghi del mondo, le donne anziane sono anche più vulnerabili alla povertà e allo svantaggio sociale a causa delle culture e norme legislative applicate nei paesi in cui vivono. |
Obiettivi di sviluppo sostenibile
Gli obiettivi
Cambiare il modo in cui pensiamo, sentiamo e agiamo nei confronti dell’età e dell’invecchiamento
Nonostante i molti contributi delle persone anziane alla società e la loro ampia diversità, gli atteggiamenti negativi nei confronti delle persone anziane sono comuni in tutte le società e sono raramente messi in discussione. Gli stereotipi, il pregiudizio e la discriminazione nei confronti delle persone sulla base della loro età, colpiscono le persone di tutte le età ma hanno effetti particolarmente deleteri sulla salute e il benessere delle persone anziane. Gli atteggiamenti verso l’età, il genere e l’etnia, iniziano a formarsi nella prima infanzia e l’ageismo, quando si interseca con altre forme di discriminazione, può essere particolarmente svantaggioso in particolare per le donne anziane e le persone anziane con disabilità e più fragili.
Un valore aggiunto per le società
Un decennio di collaborazione concertata e sostenuta nell’invecchiamento sano è necessario per cambiare la visione dell’invecchiamento della popolazione da una sfida a un’opportunità. La preoccupazione è crescente su come affrontare i previsti aumenti dei costi della salute e dell’assistenza a lungo termine e le implicazioni economiche del fatto che ci siano proporzionalmente meno giovani in età lavorativa e più anziani. L’evidenza suggerisce, tuttavia, che il costo della cura delle popolazioni anziane potrebbe essere sostenibile per le persone anziane in buona salute che porteranno benefici economici e sociali in vari ambiti (lavoro formale e informale, tasse, consumo, contributi per la sicurezza sociale, trasferimenti di denaro e proprietà alle giovani generazioni, lavoro volontario).
La partecipazione ai progressi e risultati raggiunti
I progressi che si otterranno con l’applicazione del piano saranno misurati e monitorati a livello nazionale e subnazionale. Gli Stati membri saranno incoraggiati a produrre e diffondere dati, condividere rapporti e organizzare eventi per discutere i progressi e adattare i piani. L’OMS e i partner delle Nazioni Unite produrranno dei rapporti di stato al punto di partenza (2020), alla fine del tredicesimo programma generale di lavoro dell’OMS (2023), a metà percorso (2026) e prima della fine del decennio (2029) e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il Decennio dell’invecchiamento in buona salute richiede una risposta di tutti i governi e di tutta la società. L’attuazione del piano sarà guidata da ogni paese, attingendo alla sua leadership e al lavoro del governo e del suo parlamento a vari livelli, in collaborazione con la società civile. I governi sono responsabili a vari livelli amministrativi per mettere in atto politiche, accordi finanziari e meccanismi di responsabilità per creare ambienti favorevoli all’età e costruire sistemi sanitari e di assistenza che migliorino la vita di tutte le persone anziane, delle loro famiglie, dei loro caregiver e delle comunità. La società civile, le sue organizzazioni, le imprese e i leader delle comunità saranno chiamati a giocare un ruolo chiave partecipativo e di coinvolgimento attivo dei diversi soggetti e attori chiave ai vari livelli di applicazione del piano.
1 Commento
Sottolineiamo sempre:
_ combattere gli stereotipi, soprattutto nellimmagine e nella identificazione e della donna anziana (vecchietta, nonnina….)
– pensare a una città a misura di anziano (prossimità, comunità, socialità, sosta, barriere….)
– promuovere una sanità di vicinanza e accessibilità, chi può/vuole deve potere vivere a casa sua, potendo contare su un welfare attivo