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RSA lo studio di un caso in America

Quando i fondi di investimento privati prendono il controllo di una casa di riposo”, così intitola un suo articolo Yasmina Rafiei (The New Yorker, 25 agosto 2022) nel quale esamina il caso di una residenza per anziani. La residenza prima era gestita da un ordine di suore che avevano tenuto questa casa di riposo per 147 anni; l’acquisto della struttura da parte di capitali privati risale alla primavera del 2021. L’acquisizione cambia radicalmente le condizioni e la vita degli ospiti.

Il caso non svela cose del tutto sconosciute, è tuttavia significativo per capire il mondo abitativo che si sta preparando per le persone anziane e segnala le difficoltà delle donne e degli uomini anziani nel momento di scegliere come vivere e che cosa fare della propria vecchiaia.

È un’analisi toccante che scende nel dettaglio delle mutate condizioni di trattamento delle persone e delle miserie umane sul corpo di donne e uomini fragili. Racconta un signore, figlio di una ospite, “a nostra madre non poteva essere somministrata morfina e di ciò avevamo scritto nella sua cartella suggerendo rimedi più leggeri. Avevamo chiesto di essere contattati nel caso di necessità della morfina, ma l’infermiera non lo fece e somministrò la morfina. Dopo un’ora, un’altra infermiera ne somministrò un’altra dose. Mia madre dormì per 2 giorni. Dopo il risveglio il suo respiro iniziò ad affievolirsi a poco a poco, finché cessò di respirare tra le mie braccia”.

L’analisi dà l’occasione per riflettere sugli strumenti usati dagli investitori, fino a rendere visibili i passaggi che portano a considerare le persone anziane e fragili merce da sfruttare (pari ad altre merci) per aumentare i profitti.

Ovviamente questi investitori sono guidati da pensieri orientati al profitto; i mezzi, gli strumenti usati sono indizi formidabili per capire l’aumento vertiginoso dei capitali privati investiti in questo settore. Dall’inizio degli anni duemila in Usa gli investimenti privati nelle residenze per anziani da cinque bilioni di dollari sono passati a 100 bilioni di dollari. E in vista del “silver tsunami” che è aspettato intorno al 2035, quando il numero degli adulti sarà superiore a quello dei bambini, ci sarà un incremento di investimenti nell’industria delle case di riposo (nursing home) enorme; nei prossimi cinque anni sarà di circa il 25%. Gli investitori privati hanno tutti lo stesso approccio operativo e la stessa strategia. Lo scopo dichiarato è migliorare l’efficienza.  Efficienza è una parola magica. Non viene detto di che cosa. Il cosiddetto miglioramento sta nel tagliare il numero del personale infermieristico e assegnando a ciascuno un numero superiore di persone da accudire. Gli investitori non hanno nessuna motivazione che i letti siano sicuri e puliti o che le sofferenze siano lenite.

Certamente il taglio dei costi è comune a ciascun business, ma in questi casi ha una fatale conseguenza: determina la qualità della cura. Resta l’imperativo: “Questo è un business”.

L’efficienza poi passa ad altri piani, quali l’alimentazione con il cambio del menù, riduzione del tipo di pietanze, riduzione del personale nelle cucine e nella sala pranzo tanto che di frequente gli ospiti mangiano nelle loro stanze, in solitudine.

Altro dato significativo è ammettere nella struttura persone molto bisognose di cura in modo da ottenere i rimborsi più elevati previsti dalle leggi (persone che richiedono più personale). Le rette – afferma l’autrice – sono stabilite per persone e per giorni. Non esiste nessun riferimento a parametri per la qualità, la soddisfazione degli ospiti o reputazione della struttura. È un dettaglio significativo dei principi che sono a tutela dei cittadini anziani, che non essendo più produttivi non hanno alcun ruolo nella società e dunque un non valore. Diventano perciò solo un numero.

Altro terreno di questi investitori è seguire una strategia di riduzione del rischio dei capitali investiti. Una di queste strategie consiste nel dividere una residenza per anziani in differenti società a responsabilità limitata, in modo da proteggere la società madre. Nel caso in esame sono passati da una singola società non-profit a una ragnatela di società (una per le proprietà della residenza, un’altra che controlla le operazioni della residenza e poi la società di gestione). Il gruppo di Investimento, in cima alla piramide, è quindi distanziato dalla casa di riposo da almeno due livelli societari. Nel caso di cause legali, la residenza per anziani si “sarebbe dissolta in questo gruppo confuso di diverse entità giuridiche”, dice l’autrice analizzando questo caso “è come un castello di sabbia, quando lo tocchi inizia a disgregarsi tutto”. E si dissolve – diventa invisibile – anche chi ha commesso irregolarità.

Rientra in questo quadro strategico l’appalto dei servizi per limitare i costi, almeno in apparenza.  Una vera ragnatela!

Il caso analizzato da Yasmina Rafiei manda un messaggio forte sulle difficoltà nello scegliere una casa di riposo; le ragioni sono molteplici e attengono a ambiti diversi, tuttavia scegliere comporta passare attraverso un mare di informazioni e fare dettagliate comparazioni, e, in secondo luogo, siamo privi (o carenti) di strumenti per tali scelte, che spesso avvengono durante una crisi o in situazioni emergenziali.

(by Yasmin Rafiei, “When Private equity takes over a Nursing Home” The New Yorker, August 25, 2022)

E intanto in Italia, dopo le stragi nelle RSA durante la pandemia e dopo che gli italiani si sono resi conto che in genere le RSA non sono affatto luoghi dove far vivere anni sereni ai propri anziani, nulla sembra essere cambiato. La gestione delle RSA sta in capo alle Amministrazioni locali, Regioni e Comuni in partnership con il privato, che nonostante sollecitazioni, denunce, studi e convegni sulla riforma di questa istituzione che non risponde più agli obiettivi per cui era nata; hanno solo e di rado cercato di modificarne l’organizzazione.  per garantire un maggior benessere agli anziani che ci vivono (cancellare). Anche da noi  e non solo in USA, si tratta anche di “business” oltre che spesso di incompetenza sanitaria e gestionale. Ma al tema dedicheremo lo spazio che si merita. Intanto segnaliamo, per amor di polemica che in Lombardia il 22 settembre 2022 (3 giorni prima del voto per le elezioni politiche) la Giunta della Regione Lombardia a guida centrodestra, ha destinato anche alle RSA lombarde 39,2 milioni di euro (le elargizioni comprendono anche Comunità alloggio socio-sanitarie, Centri Diurno per disabili, Centro Diurni integrati) per sostenere gli aumenti dei costi energetici e per scongiurare (dice il Presidente Fontana) ulteriori aumenti delle rette. Controlleremo.

 

 

 

 

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