La libreria sulla collina di Alba Donati ed. Einaudi
Ottobre 11, 2022
RSA lo studio di un caso in America
Ottobre 12, 2022
Mostra tutto

Italialongeva – Un documento da leggere

Il nostro obiettivo primario è quello di occuparci della vecchiaia come una stagione di opportunità e non solo come stagione di perdite e di acciacchi. Insomma, una posizione la nostra che, senza negare i suoi numerosi ardui risvolti, porti a dimensionare la vita anziana secondo modelli propri e non scimmiottanti il giovanilismo, e aiuti a costruire, aggregando, un progetto di vecchiaia.

Non siamo certo le sole, ma, senza per questo escludere i nostri compagni maschi, la nostra attenzione si rivolge prevalentemente alle donne che, nell’ambito delle over 65, sono un gruppo numeroso e in quello delle over 80, quasi esclusivo, poiché entrano in un territorio di invisibilità, spesso di grande solitudine, di indigenza, di fragilità psico-fisica, sociale, economica, in una generazione, la nostra, che ha vissuto un’epoca che ha cambiato profondamente la nostra percezione e posizione di donne nella società. Ma chi si occupa delle donne anziane a livello istituzionale? Potremmo dire nessuno, ma è pur vero che da alcuni anni, dato l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana, seconda del mondo per media di età, non si parla d’altro, anche se prioritariamente da un punto di vista assistenziale e sanitario. Questo aspetto, peraltro, ha grande importanza poiché entra nell’ambito delle valutazioni di spesa per la sanità, a patto, aggiungiamo, che venga correlato alle molteplici variabili, quali quelle geografiche, culturali, socio-economiche del nostro territorio.  Per potersi occupare della vecchiaia a 360° è necessario sapere di cosa si sta parlando, dei dati numerici, di quali vecchiaie consideriamo.                                                                                                        In un documento recente pubblicato da Italialongeva  viene condotta un’analisi dei dati riguardanti la fragilità della popolazione anziana italiana (purtroppo non stratificata per sesso e decadi di età), da essa si evince che…, su un campione rappresentativo di pazienti di medicina generale, di età pari o superiore a 60 anni, a cui è stato applicato un indice di fragilità validato, in Italia, il 35,5% degli over 60 presenta una fragilità di grado lieve, il 14,4% una fragilità di grado moderato e il 6,5% una fragilità di grado severo, quindi il 56,4% ha almeno una fragilità di grado variabile, mentre il 43,6% ha vita attiva e in buona salute. La fragilità è il principale ostacolo ad un invecchiamento attivo e di benessere, riduce la qualità della vita, predispone allo sviluppo di disabilità severe e genera un elevato consumo di risorse sociosanitarie. Gli effetti sulla popolazione anziana della recente pandemia da COVID-19 hanno reso il concetto di fragilità palese per tutti, anche ai non addetti ai lavori e hanno sottolineato ancora una volta quanto sia importante il concetto di prevenzione e poter disporre di servizi territoriali equi, efficaci ed efficienti. Tenendo conto che l’Italia ha quasi quattordici milioni di over-65, la metà dei quali è ultrasettantacinquenne, è evidente quanto sia necessaria una politica che tenga in considerazione le variabili riscontrate in questa popolazione e che accolga le indicazioni emerse dalle analisi effettuate sui dati disponibili, delle strade da percorrere a livello governativo. Riteniamo utile diffondere questo documento perché quel 56% di anziani con almeno una fragilità merita un’analisi ancor più dettagliata, poiché quell’unica fragilità può avere un peso socio-sanitario-economico estremamente variabile, così come quel 43,6% con vita attiva e in buona salute può, se non opportunamente valutato preventivamente, cadere repentinamente nella categoria fragile.

Italialongeva è l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva, istituita nel 2011 dal Ministero della Salute, con la Regione Marche e l’INRCA-IRCCS di Ancona, l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico dedicato all’anziano.

“La mission di Italia Longeva è consolidare la centralità degli anziani nelle politiche sanitarie e di welfare, per fronteggiare le crescenti esigenze di protezione della terza età e rispondere in maniera adeguata, sotto il profilo assistenziale e della sostenibilità, ai mutamenti dettati dal nuovo assetto socio-demografico. L’Italia è il secondo paese più longevo del mondo, ma l’aumento dell’aspettativa di vita si accompagna ancora a un maggior numero di anni vissuti in condizione di disabilità e non autosufficienza. L’Associazione promuove una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società, attivo e impegnato in ruoli che ne valorizzano l’esperienza, ma anche fruitore di beni e servizi, capace di stimolare la ricerca e l’innovazione, e favorire l’implementazione di nuove tecnologie. Mettere l’anziano al centro del sistema Paese e garantire alla popolazione adulta un futuro in buona salute, richiede una programmazione puntuale e concreta, che può realizzarsi soltanto attraverso il dialogo e la collaborazione virtuosa tra istituzioni, comunità medico-scientifica, aziende e operatori del settore. Italia Longeva si propone come punto di incontro tra i decisori a livello centrale e territoriale e le eccellenze italiane protagoniste del settore sanitario e industriale, al fine di stimolare e promuovere una sempre maggiore attenzione verso le tematiche dell’invecchiamento in generale e dell’assistenza socio-sanitaria alle persone fragili.”

Per leggere il documento completo

https://www.italialongeva.it

1 Commento

  1. Anna ha detto:

    Ingeneroso il vostro giudizio sulle over 80, definite indigenti, sole, con fragilità socioeconomiche,….. Perché? Se in discreta salute le donne over 80 non sono una categoria a parte, sono uguali a tutte le altre donne, l’età è solo un numero, saranno indigenti se la vita le ha maltrattate neli tempi d modi in cui potevano costruire stabilità, saranno sole se non hanno stabilito relazioni, come sono sole le ventenni e le cinquantenni sole…. Per favore non creiamo discriminazioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *