Cara redazione,
l’articolo su “Covid-19. Qualche aggiornamento” e che condivido, mi induce a una confessione: anche a me capita di salire sui mezzi pubblici senza mascherina. Alcune volte rimedio rapidamente tirandola fuori dalla borsa e indossandola, altre volte la dimentico proprio. Eppure, sono convinta dell’utilità della mascherina e delle raccomandazioni date dal nostro Governo; anzi ti dico che mi sento protetta dalla mascherina e non mi dispiace indossarla. E non penso di esorcizzare il virus o che il virus sia domato, come tu ipotizzi nel decifrare i comportamenti delle persone; tutt’altro! Penso che durerà ancora a lungo.
Allora perché mi capita di dimenticarla, mentre prima non mi succedeva? Mi riferisco ai due anni di pandemia che abbiamo attraversato.
Non soffro di degenerazioni mentali che possono spiegare il mio agire (almeno spero!). La mia spiegazione è piuttosto basata su due concetti: rischio e normalità. Il rischio che percepisco di contrarre il covid-19 ha un valore diverso da quello dei due anni passati in piena pandemia; la cautela si abbassa dandoti l’impressione che siamo tornati nella normalità. È un equilibrio precario tra due elementi della vita umana che possono anche provocare tensioni negli individui. Credo sia un elemento delle società libere, in cui questi equilibri precari sono necessari per prevenire situazioni intollerabili e usciti (anche parzialmente) da quelle situazioni disperate trovare altri aggiustamenti.
Una vostra socia