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ecco la 7° puntata del cult ” Love in progress”

Va ora in onda la settima puntata del cult “Love in Progress”

Riassunto delle puntate precedenti: Una Lei e un Lui settantenni sembrano prepararsi a vivere una “love story”. Vincerà lo stereotipo negativo sulla sessualità e gli amori silver o sarà divertente e magari sorprendente? Imprevisti vari ritardano l’incontro Ma poi Lei e Lui riusciranno a sperimentare la loro nuova “love story”. Ma come sarà? 

 

E’ strano questo mattino quasi all’alba, senza impegni, impigrita a letto aspettando che Federico finisca di vedere la gara e poi? Sempre ripassando gli avvenimenti della sera prima, quando nulla era andato come Lei si era immaginata o come aveva temuto o desiderato: un po’ più facile e un po’ più difficile. A conferma che bisogna smettere di presentarsi nelle situazioni nuove con un copione antiansia.

La sera prima, tra aperitivi, battute e chiacchiere avevano completato molte delle manovre di avvicinamento richieste dalla situazione, ma poi un improvviso strappo alla schiena (erano o no due over 70?) aveva rotto l’atmosfera di attesa e ributtato la palla al centro…. Sì! si poteva usare questo termine sportivo perché quella che stavano ingaggiando era un match a volte molto teso e altre molto dolce, ma un match dove nessuno dei due voleva dare forfait e il forfait era “ho paura di quello che succederà”

“Ma che male …non riesco a muovermi!” il colpo della strega (già che si chiamasse così la faceva innervosire) era arrivato aprendo il forno per tirare fuori delle tartine.

“Posso provare a farti un massaggio Sara? Mio figlio quando si infortunava a basket lo sistemavo sempre, sono quasi un riabilitatore …”

“Sto malissimo, la mia osteopata non c’è fino a martedì … davvero proveresti con questa contrattura? Non oso chiedere …”

“Ma certo, se ti fidi, male non te ne faccio di sicuro … devi distenderti però, pancia in giù, comoda e rilassata”

E’ una parola …rilassata  

“Va bene sul mio letto? Può servire il Voltaren?”

“Se hai un olio da massaggi è meglio”

“Certo che ce l’ho, al legno di sandalo … che palle …Sì, ho un olio al legno di sandalo, se può andare bene”

“E’ perfetto, dai, andiamo” 

L’accappatoio abbassato sulla schiena è un’operazione complicata da fare stando a pancia in giù, con tutto che si arrotola e diventa scomodissimo … ma mica può spogliarsi nuda, così, come se niente fosse: tenta di sistemare la stoffa sotto di sé, ma è come se fosse legata, le maniche dell’accappatoio abbassato la immobilizzano al letto, la sensazione di impotenza però non è male … deresponsabilizza. “in fondo – pensa – anche se volessi scappare ormai non posso più …”

Federico ha mani esperte, competenti, leggere ma decise, affonda un po’ le dita nella spalla dolorante, provocando qualche gemito, forse più un sospiro che un gemito vero e proprio, ma piano piano Sara si rilassa, si fida, e il massaggio è piacevole, scioglie il dolore ma anche la paura, e a poco a poco lei comincia a desiderare che non si fermi…

L’odore del sandalo, Frank Sinatra in sottofondo, la luce tenue , Federico sembra provare un desiderio fortissimo di allargare il perimetro del massaggio, e lo fa: accarezza l’altra spalla, dolcemente, quasi a sfiorare la pelle morbida, e poi giù, sulla spina dorsale, su e giù, su e giù con un movimento intenso e languido, fermandosi sul collo di tanto in tanto, o sulle fossette del fondo schiena, piano le abbassa l’accappatoio, ancora un po’, fino ad intravedere la fessura del sedere, che accarezza con l’indice per poi risalire …

Sara sente un languore alla pancia, no, non è la pancia, è più sotto, un languore umido che non sentiva da tempo, – funziona ancora tutto allora, – e tutto appare ovattato, anche il tempo si dilata e rallenta …

Federico si china su di lei e avvicina le labbra al collo di Sara. Sembra avere paura che Lei si sottragga e reagisca in qualche modo, ma non accade. Lei sembra dormire (dormire??? impossibile …) quindi può cominciare a baciarla, con le labbra, con la lingua lungo la schiena, lingua calda, morbida e dura, sempre più forte, sempre più bagnata, lei è immobile (Dio non farlo smettere) e quando lui la libera dalla vestaglia, lasciandola di schiena ma nuda, ha un brivido fortissimo … scendi lungo la mia schiena, con le mani, con la bocca, con i baci, più giù, più giù,  ho voglia di godere, di nuovo, ancora ancora ancora, tra le gambe, dove la pelle è più morbida, non fermarti …

E poi esplode, improvviso, come l’acqua che ribolle, dal profondo del suo essere, un orgasmo aspettato mille anni, come un torrente in piena, e le viene da ridere, e da piangere, perché è ancora una donna, e si sente una ragazza …

Un minuto, due, di contrazioni e sospiri, poi tirando su l’accappatoio, si gira, e lo guarda, anche Federico sorride, e ha lo sguardo pieno di dolcezza …

E tu?”Io sono felice se posso far felice te, sei bellissima, hai gli occhi che brillano, sai un buon sapore, non voglio altro…”

Così fluiscono nel dormiveglia del mattino, le immagini che Sara ha catturato la sera prima e poi non si ricorda come e quando si sono addormentati. Ricorda solo il silenzio che è rimasto a proteggerli perché non era il momento di dire nulla. Certo la sua mente amica/nemica le aveva ricordato che doveva mettersi quel pigiama di raso che aveva comprato apposta e aveva anche intercettato che Federico, uscendo dal bagno per raggiungerla a letto, indossava una bellissima camicia di notte di bianca: un camicione con colletto e polsini, ma lunga fino alle caviglie. Bello e piuttosto inaspettato. Lei in pigiama e lui in camicia da notte: era davvero una storia nuova. Poi uno stringersi silenzioso. Lei non era riuscita prevedere proprio tutto. Che fosse un segno?

(colonna sonora di questa puntata: “Bittersweet symphonie” The Verve, “Be my babe” The Ronnettes- “ La bicyclette” Yves Montand- “Acquarello” Toquinho)

 

 

 

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