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Da vedere: EDUCAZIONE FISICA di Stefano Cipani

Kammerspiel noir, anzi nerissimo, tutto girato in una palestra fatiscente di una scuola di provincia. Dove la preside convoca i genitori di 3 studenti tredicenni che hanno commesso qualcosa di grave, anzi di gravissimo.

Vero non vero, fantasia o realtà? Finché l’illuminazione arriva dalla luce del telefonino di uno dei ragazzi-che ha filmato il fattaccio- che in una sequenza molto bella astratta incisiva e sconvolgente illumina, con la sua luce macabra di lampada di Aladino portatile, i volti attoniti muti e sconvolti dei genitori.

Ridotti a tenere in mano un cellulare come una Bibbia rivelatrice, specchio e ripresa degli eventi(che noi non vediamo, ma di cui intuiamo la ferocia animalesca dai loro volti deformi di mammiferi riproduttivi e riproduttori di simili ‘animali’).

Film durissimo tratto dalla piece “La palestra” di Giorgio Scianna; scritto dai fratelli D’Innocenzo al solito oniricamente spietati; girato con mano ferma, ottima direzione degli attori e una notevole mobilità che moltiplica gli spazi angusti forse guardando alla lezione del grande Altman dei due magnifici kammerspiel ” Jimmy Dean” e “Streamers” da Stefano Cipani; fotografato e montato alla grande da due maestri come Fabio Cianchetti e Jacopo Quadri ,”Educazione fisica” centra l’obiettivo.

Molto difficile peraltro, di trasformare prima in ‘mucchio selvaggio’ i genitori del branco, poi di renderli ancora piu’ mostruosi nel trovare un alibi ai loro misfatti. “Educazione fisica” non tanto perché ambientato in una palestra, ma perché fotografa l’esistenza solo di quell’educazione , mancando quella spirituale, morale, intellettuale in un mondo di reietti borghesi e non, che tramandano ai figli la loro pochezza. Duro, feroce, benissimo scritto, visivamente teso fino all’astrazione non ha nulla da invidiare al “Carnage” di Polanski, nemmeno il cast tutto da lodare :Giovanna Mezzogiorno- perfetta preside spettrale come i valori che tenta di difendere- Angela Finocchiaro- brava e inedita in un ruolo drammatico-Sergio Rubini, Raffaella Rea e Claudio Santamaria. Tutti in parte, trascinando il nostro quotidiano apparente verso l’horror che è diventato. Da vedere.

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