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Dilili a Parigi

La piccola Kanak, meticcia Dilili si imbarca clandestina in Nuova Caledonia e approda nella Parigi della Belle Epoque, specchio luminoso e rovesciato dei nostri tempi cupi. La bimba entusiasta e combattiva (ha conosciuto la miseria) si ritrova al centro di un’esplosione artistica, culturale e scientifica profondamente umanistica, dove si annidano in forma di complotto dei Maschi Maestri, intenti misogini e razzisti tipici dei nostri tempi. Quindi il rinascimento de la Belle Epoque e l’oscurantismo della nostra epoca sono sottilmente messi a confronto. La magia la compie quel genio dell’animazione che è Michel Ocelot, padre dei meravigliosi KIRIKU e AZUR E ASMAR. E lo fa con le sue preziose figurine, animate sugli sfondi reali di una Parigi dell’epoca. Dilili prima curiosa flaneuse incantata dalla capitale e poi audace guerriera contro la setta dei Maschi Maestri, vive nelle fogne, rapisce bambine, rapina gioiellerie e soprattutto vuol ridurre le donne a schiave a quattro zampe. Tanti temi, tanto coraggio civile ma anche tanta delicatezza. Il cinema di Ocelot è un gioiello raro di poesia, umanità e bellezza, che brilla per fantasia, senso etico e civile. Una lezione di grandissimo Cinema incantevole ad ogni immagine.

Ocelot individua come semi della civilizzazione i grandi geni del tempo: Picasso, Renoir, i Lumiere, Rodin, Eiffel, Toulouse-Lautrec, Modigliani, Oscar Wilde, Debussy, Pasteur, Proust. E le grandi donne che aprirono le porte al femminismo: Marie Curie, Camille Claudel, Sarah Bernhardt, Emma Calvé. Tutti personaggi che Dilili incontrerà insieme al bel fattorino Orel che la trasporta sul suo triciclo. Con quel senso di straordinaria quotidianità da viaggio in un tempo e nel tempo, con cui Woody Allen ricamò MIDNIGHT IN PARIS, uno dei suoi film più estrosi. L’incanto di Ocelot, artefice di un Cinema ricercato e impeccabile elegantemente retro e fortemente contemporaneo, è quello dei Maestri capaci di andare oltre il tempo, lo spazio e i generi di ogni tipo. Per me capolavoro, purtroppo assurdamente relegato in molti cinema italiani alle proiezioni pomeridiane destinate ai bambini.

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