C’è un momento nella giornata di tutti, in qualunque parte del mondo, in cui l’animo langue di nostalgia solleticando le farfalle nello stomaco e nello stesso tempo fa capolino un languorino più fisico: è il momento dell’incipiente notte che a volte sforna un tramonto da urlo rendendo tutto ancora più languido.
E’ il momento in cui l’essere umano, che sia solo o in compagnia, ha più bisogno di aiuto e coccole, è il momento preso d’assalto dagli happy hour che abbruttiscono il mondo con la scusa dello sconto e danneggiano il fegato.
Ma ora esiste, per fortuna, una nuova moda, coccolosa, ma colta, allegra e divertente nel contempo, raggruppa amici vecchi e nuovi ne crea, abbellisce il pensiero e distende il sistema nervoso.
Sono i concerti a domicilio, usanza nelle case ricche e nei palazzi reali nel ‘700, ancora oggi usanza di famiglie abbienti, per la delizia di amici fortunati che, a dispetto dei portali musicali internettiani, prediligono la presenza massiccia o leggiadra di pianoforti, con o senza la coda a seconda dei metri quadrati della dimora e la presenza di altri elementi sinfonici, violini, fagotti, arpe, la tromba no, quella in casa no.
Ma ora l’usanza ha preso piede anche in case meno abbienti, anche in case di soli 50 metri quadrati dove amici e pubblico pagante si affollano per ascoltare talenti scelti, invitati e pagati dal padrone di casa che a sua volta emette un biglietto
Alla gente piace ascoltare questi concerti in case private invece che nei teatri o auditorium, anche perché il momento diventa intimo, si fanno amicizie, costa molto meno, ci si sente coinvolti nell’evento e non solo spettatori e dopo il concerto si beve tutti insieme. Anche i vicini della casa ospitante sono contenti perché il condominio si riempie di musica. Del resto alle 22 è tutto finito e la serata va altrove.
Esiste un portale al quale iscriversi che mette in contatto con i musicisti disponibili, (Beeyourconcert) si tratta il giorno e il prezzo e si apre la propria casa poi si fa girare la voce e si prendono le prenotazioni, i biglietti costano mediamente dieci euro, c’è chi lo fa per un’occasione importante e chi ha ormai definito un vero e proprio programma con calendario annuale che avvolge e coinvolge tutti i vicini: un lavoro a tempo pieno.
Esiste un’associazione: salottoinprova.it, potrà darvi consigli in merito, ha iniziato con cinque ospiti oggi ne ospita quaranta.
Che sia per trovare un fidanzato/a un nuovo amico/a, per stare con vecchi amici godendosi della buona musica, per guadagnare qualcosa durante gli studi per arrotondare una pensione ingiustamente tassata in questi tempi bui o per dare semplicemente un po’ di varietà e frizzo alla propria vita ecco, su un piatto d’argento, un modo facile e creativo per nuove avventure.
La musica in fondo non è mai abbastanza, è colonna sonora dei nostri momenti, altro che le madeleine ed è linfa per mente, cuore e pensiero.
Voi che leggete, fate parte di questa associazione, dunque il mio suggerimento è quello di cominciare proprio da voi, qualcuno intraprendente organizzi e passi parola, un passo dopo l’altro quante cose belle potranno succedere ,quante felici e gratificanti condivisioni, quanti nuovi amori, quante risate, quanti inediti progetti in cantiere, quante amicizie diverse e trasversali, quanti racconti mai ascoltati, meglio di Sherazade, quante serate divertenti al posto di un lento sonno davanti a un televisore .
Che la festa cominci, nell’incipiente notte.
Sento già la musica. Voi no?
Renata Prevost