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‘L’intestino felice‘  di Giulia Enders 

Difficilmente un medico riesce a coniugare la volontà di far conoscere meccanismi biologici e fisiologici alla base del funzionamento del nostro corpo con una leggerezza accompagnata da ironia e anche coraggio, scrivendo attorno ad argomenti che fanno parte della nostra quotidianità. Giulia Enders, gastroenterologa di Amburgo, ci riesce nel suo ‘L’intestino felice’.

Un libro dedicato alla scoperta di un organo tanto importante, quanto misconosciuto, come l’apparato digerente, riuscendo a trasmettere informazioni e risultati strettamente legati ad un sapere acquisito in anni di studio e pratica sul campo, con una modalità da amica, vicina di casa che, bevendo insieme a te una tisana, ti racconta una storia piena di sorprese e meraviglie.

Del libro ne sono state vendute più di cinque milioni di copie (in realtà poche rispetto al numero di intestini presenti nel mondo), ma non si può negare un grande successo che leggendo il libro risiede in alcune motivazioni.                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Il linguaggio innanzi tutto. Alla portata di tutti anche quando si addentra nella descrizione anatomica di strutture complesse e delle loro funzioni.

Il coraggio poi di chiamare le cose con il loro nome comune come all’esordio quando intitola il primo dei suoi capitoli “Come funziona la cacca? …e perché vale la pena domandarselo”.      Coraggio anche quando si pone in modo critico rispetto alla scienza dove spesso ‘ il conformismo e l’obbedienza sono più comodi del coraggio e della volontà di sbagliare in modo efficiente’.

L’ironia, anche quando descrive il ruolo centrale dell’intestino nella nostra vita, non un mero tubo trasportatore di rifiuti, ma un sofisticato organo, tra i più importanti del corpo umano, e le sue complesse relazioni con il nostro cervello.

La Enders ci dà, tra le altre informazioni, notizie di studi recenti sull’importanza di specifici batteri che paiono influenzare positivamente o negativamente il nostro intestino e il nostro umore, studi di cui forse non conosceremo mai i risultati finali, ma, soprattutto, ci apre la mente dandoci la possibilità di andare aldilà  di ciò che grossolanamente vediamo, evitando di cercare solo al di fuori di noi le cause di malesseri, stress, malumori, cercando di avere più attenzione a ciò che avviene dentro di noi.

 

 

 

 

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