Un diario di un sogno realizzato, di un bisogno di tornare là dove si è partiti portandosi dietro le acquisizioni raccolte fino a quel momento, ma aprendo un nuovo modo di vedere la quotidianità.
Alba Donati poetessa formatasi a Firenze, ma originaria di Lucignana in Garfagnana, torna alle origini per aprire una libreria in quel paesino di non più di 180 anime.
E subito il libro ti porta con leggerezza e concretezza in una dimensione possibile fatta di volontà, di tenacia, di solidarietà, di aggregazione anche quando la sorte ti porta un incendio dopo solo un mese dall’apertura, e una nuova epidemia chiude la popolazione in un lockdown forzato.
Accanto alla storia famigliare, certamente travagliata e, per l’autrice, bisognosa di svolgimento e accettazione, c’è il resoconto giornaliero di sei mesi di vita in questa libreria non convenzionale, fatta di libri non sempre noti, ricercati, letti e offerti a coloro che vi accedono per farli amare e allo stesso tempo per far amare la lettura rendendola un presidio culturale prezioso che lega e aggrega. Dai bambini che entrano di corsa, alle marmellate letterarie, da Emily Dickinson a Pia Pera, le giornate nella Libreria Sopra la Penna sono ricche di calore, di vite e storie.
Al termine di ogni giorno il diario snocciola i titoli degli ordini fatti regalando a ciascuno di noi nuove storie, nuove esperienze. Moltissime sono autrici, coro multiforme testimone di tutta la determinazione e la caparbietà di cui sono capaci le donne.
Leggerlo fa venire voglia di seguirne l’esempio, di aiutare a costruire una rete tra i tanti borghi italiani o piccole cittadine dove al massimo si trova un cartolaio o un bar dove vendono i giornali o qualche guida, oppure dove il libro è stato scalzato da altri prodotti, come il vino, l’olio, il formaggio, come se questi non potessero essere complementi gioiosi di buone letture da condividere.