Sembra definitivamente finito il tempo delle tendenze che regnavano sovrane sopra a tutto.
Minigonne per tutte negli anni 60-70, spalle imbottite per tutte negli anni 80 è così via fino a decrescere negli ultimi anni e a morire definitivamente con la pandemia iniziata a inizio 2020.
Ora assistiamo a dei flash velocissimi di tendenze che nascono e spariscono nel giro di poche settimane. Tanto aleatorie che non facciamo nemmeno in tempo ad accorgercene. E, in ogni caso, si tengono sempre per mano a un desiderato STILE PERSONALE, che è quello che si è evidenziato in questi due anni.
Dopo un tristissimo periodo di lockdown, nel quale sembravano interessare solo le tute per stare comode in casa e delle vecchie scarpe da ginnastica per fare una veloce corsa al Supermercato, ora l’abito impersona qualcosa di nuovo e di molto importante.
Esprime un sentire collettivo e ciò che vogliamo dichiarare al mondo.
Da qui nasce lo stile personale, sottolineato dalle miriadi di proposte fatte da testimonial di se stesse e nate su Instagram o su altre piattaforme social.
Alcune sono seguite da migliaia di follower; alcune sono attrici di fama come Diane Keaton, alcune sono esperte di moda o giornaliste, altre invece sono solo persone che iniziano dal nulla, presentando le loro proposte e creandosi un piccolo esercito di follower che le segue quotidianamente.
“Non importa quanti ti seguono, l’importante è iniziare una propria NARRAZIONE PERSONALE”.
In quel breve ma intenso periodo buio avevamo abbandonato l’interesse per la moda, ora invece l’abito è un nostro punto fermo, la nostra dichiarazione di rinascita all’universo mondo, quella che ci afferma come individui pensanti, che lottano per non farsi annichilire da tutto quanto ci sta succedendo.
Da qui l’esigenza di affermare il proprio stile, unico, frutto di momenti di solitudine, di aggiornamenti e riordini dei nostri armadi, in quelle strane giornate vuote d’impegni, davanti ai dati della pandemia che scorrono sulla TV.
Attualmente abbiamo, lentamente e con mille precauzioni, ripreso a lavorare, ad uscire, a bere un caffè con un’amica e il nostro abbigliamento è la voce di questa rinascita.
L’osservazione di questo fenomeno – delle tante persone che si raccontano quotidianamente su Instagram e propongono i loro abbinamenti, presi dal loro guardaroba – è di grande interesse.
Per chi, come me, lavora nella moda da tantissimi anni, attesta che la creazione di un abito esprime molto di più di ciò che si possa pensare. Sia per chi lo crea sia per chi lo sceglie.
Anni fa la proposta di un cappotto era accettata così come la proponevi. Ora io so già, e di questo ne sono felicissima e molto incuriosita, che il mio cappotto vivrà vite diverse. Lo vedrò interpretato da ognuna delle mie clienti con fantasia e desiderio di personalizzazione mai visto prima d’ora. Chi lo interpreterà con baschetti colorati, chi ha trovato in fondo all’armadio delle divertenti borsine di velluto coloratissime fatte a sacchettino, chi lo porta con una cintura di pelle stretta in vita e il giorno dopo largo a trapezio…
È iniziata prepotentemente una comunicazione di se stessi forte e precisa, che si conclama attraverso delle storie e dei post su Instagram e altri social, cavalcata imperiosamente da affascinanti donne over cinquanta che propongono se stesse con il loro stile personale e condividono la loro vita privata con grazia e senso dell’umorismo.
Noncuranti e per niente stressate se non le seguono migliaia di persone. Quello che si avverte seguendole è l’affermazione della propria identità.
Infatti è diventato obsoleto proporre la moda solo attraverso il corpo di una ventenne.
Ora la moda la propongono con grande classe moltissime donne adulte.
È bello scoprirlo da sole, navigando sul web e scegliendo di seguire le più affini al nostro stile di vita, e così entrando in un pianeta per niente sconosciuto perché riflette anche la nostra immagine, la nostra vita, a volte la nostra quotidianità.
Non chiamiamole influencer però, non mi sembra affatto il termine giusto, anche se ora l’appellativo spopola ovunque.
Il mio pensiero non è quello d’influenzare chi mi segue, ma di fondere il mio gusto in un reciproco scambio d’idee. Di proporre ma anche di essere una cacciatrice d’idee, un’osservatrice che propone il suo stile.
Carla Massara
2 Commenti
Bravissima!!hai focalizzato in maniera molto intelligente tutto ciò che la donna sta pensando e vivendo in questo periodo di rinascita e speranza!!!!
Questo articolo è semplicemente esilarante, attuale intelligente e invitante, complimenti Carla