I Molti Santi Del New Jersey è il prequel de I SOPRANO, ma soprattutto è un memoir esplosivo sulla fascinazione del male. Quella che, fin da ragazzino, Tony Soprano subisce nei confronti dello zio Dickie Moltisanti, che in assenza del padre, spesso in galera diventa la sua figura di riferimento. Così’ Alan Taylor alla regia e il grande David Chase-ideatore e sceneggiatore de I SOPRANO- nel fare un passo indietro verso le origini del mitico personaggio incarnato dal compianto James Ganfoldini, non solo ne utilizzano il figlio Michael Gandolfini (bravo e somigliantissimo) creando un effetto revenant, ma vanno nel profondo di quell’abisso famigliare nevrotico che è la mafia. Una famiglia allargata da cui non esci più, con regole rassicuranti e patologiche che moltiplicano i padri e i padrini e ti rendono figlio per sempre. Il Dickie Moltisanti dell’ottimo Alessandro Nivola, come in una tragedia greca, farà fuori padri e matrigne incestuose (in scene di una violenza pregnante e inaudita fino a divenire astratta, dominate dal fuoco o dall’acqua inconscia del mare) ma non si libererà mai dei loro fantasmi. Archetipi, che solo uno zio -in carcere da una vita per un delitto elaborato con la saggezza di un guru- riuscirà a dipanare e illuminare in tutta la loro luce sinistra (è il mitico Ray Liotta di QUEI BRAVI RAGAZZI di Martin Scorsese). Una nota speciale per le due donne, strepitose come attrici e personaggi: la Livia Soprano di Vera Farmiga e la Giuseppina Moltisanti della nostra notevole Michela De Rossi. Era il 1967 e l’inferno mafioso dei bianchi si incrociava con le proteste dei neri di Newark. Il film potentissimo ne fa un affresco.