Da leggere: Spesso sono felice
Gennaio 24, 2019
Come mi vesto dopo i sessanta?
Febbraio 7, 2019
Mostra tutto

L’autunno del nostro talento

Timidi amanti con nebbie incipienti si nascondono nell’autunno

Autunno con nebbie incipienti nasconde timidi amanti; attutisce rumori di vita e profili di case e sagome di viventi; rivela colori inattesi se lascia filtrare raggi di sole. Foglie dorate, brunite, rinsecchite s’apprestano a scendere fluttuando verso la terra umida; per ispessire il tappeto che silenzia i passi di chi cerca la strada nella bruma. Acuisce la nostalgia per ogni calore, calore del fuoco o dell’anima, quasi indifferente alla qualità dell’essere. Ma incentiva il tremore che nasce dalla paura dell’inesplorato, stimola l’ansia di scoprire terreni certi su cui posare il piede. Promette frutti bruniti, difesi da gusci infrangibili, da aculei minacciosi; ma offre anche morbidi dorati pomi, pane degli dei, che la Cina donò all’avida Europa.

Timidi amanti con nebbie incipienti si nascondono nell’autunno.

Autunno del talento falsamente credono i mortali inclinante al nulla. Riscalda invece con timido fuoco passioni sopite. Scintille piccole si abbandonano a un vento appena sussurrante e si depositano, bruniti segnacoli che fingonsi vergati con inchiostro antico, su pergamene artatamente invecchiate in una stamperia della Valassina. Compongono un poema di misteri arcaici, che all’autunno trae leggende pianamente sussurrate con vena di melanconia tardo ottocentesca, rimpiangendo nonna Felicita, ormai fuggita con l’antico amante, al consorte lasciando in eredità grossolana fantesca, mani rozze, braccia biancastre di troppa lisciva, alito pesante e seno un tempo rigoglioso.

Dell’autunno falso è il talento al nulla inclinante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *