“Casa Trelawney” di Hannah Rothschild edizioni Neri Pozza
Una dimora millenaria in Cornovaglia evoca gli splendori di un’aristocrazia che stenta ancora a vivere nel presente. Mentre Londra è diventata la capitale mondiale della “finanza”, dove, rampanti e spregiudicati, prendono il potere i nuovi miliardari venuti dal nulla, il castello di Trelawney cade a pezzi insieme ai suoi proprietari. “Sua Signoria “, la “contessa” e il “conte” resistono inconsapevoli tra la polvere, che nessuno domestico toglie più, il freddo che invade i saloni non più riscaldati e la pessima qualità del cibo che si possono permettere. L’ironia dell’autrice non concede alcuno spazio al patetico o al rimpianto, ma solo ad una sorta di stupore che blocca l’evoluzione degli aristocratici protagonisti. Tutto fino a che “l’oggi” fatto di “plebei” entra nei grandi saloni e costruisce una storia leggera, ma piena di spunti di riflessione che vale la pena di leggere. Una sorta di commedia sociale che avrebbe ben descritto Jane Austen, ma che Hannah Rothschild rende attuale.