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Lettere dalle nostre lettrici: alle Amministrative ti voto e tu cosa farai per me?

Alle amministrative ti voto e tu cosa farai per me?

Non allarmatevi non siamo vittime di una decadenza cognitiva ed etica che ci porta ad abbracciare i metodi mafiosi dello “scambio improprio”, ma siamo solo curiose di sapere se i tanti uomini e donne che si presenteranno  alle prossime elezioni amministrative per farsi leggere a primi cittadini e consiglieri, stanno pensando a noi: noi over 65, noi donne over 65, noi sopravvissute al covid (fino ad oggi), noi che abbiamo svernato per due stagioni chiuse in casa e che ora dobbiamo affrontare il solito caldone omicida….

Voi sapete quanti siamo e sapete dove abitiamo e con chi e quali sono le zone, municipi, quartieri dove ci ammassiamo. Potreste anche sapere molto altro di noi sulla nostra salute, sui nostri redditi e su come passiamo la giornata: nonni e no, benestanti o poverissimi, amanti dell’arte e no, cinefili e no, frequentatori di palestre e viaggi, isolati o aiutati dai servizi sociali.

Se non cogliete l’occasione delle elezioni, dove chi vi aiuta nella campagna elettorale, vi fornisce dati sulla popolazione e sui suoi bisogni, non ce la farete mai più a intercettare le nostre esigenze vecchie e nuove e noi resteremo per una nuova lunga consiliatura, quella nebulosa di over 65 che essendo cresciuta in tempi in cui il voto era un diritto irrinunciabile, andrà comunque al seggio a votarvi. Ma non abbiamo tempo di aspettare il vostro successore e saremo molto molto deluse e ci vendicheremo forse organizzandoci da sole per renderci visibili: noi non ci stiamo a leggere i dati che ci dicono che siamo in strepitoso aumento numerico ( un gesto scaramantico è d’obbligo), che diventeremo sempre più vecchie e più sole e che forse avremo bisogno di aiuto non solo per curarci ma anche per fare la spesa , per farci il bagno, per accompagnarci a fare delle commissioni perché  tante di noi non riescono a fare tutto con il computer… e poi per comprarci un paio di scarpe dobbiamo uscire perché on line gli alluci valghi e i metatarsi crollati non sono compatibili coi modellini da sgallettata che sono offerti.
Insomma vi stiamo dicendo che questa è l’ultima occasione per istituire un assessorato che si occupi degli anziani: non mescolate alle politiche sociali, agli interventi sanitari emergenziali, alle sporadiche iniziative ludiche che per una settimana all’anno dovrebbero ripagarci dei noiosi pomeriggi passati ai Centri Anziani a ballare la rumba (noi non siamo la generazione di Carmen Miranda però) o ad ascoltare delle avvincenti conferenze sulla siccità della regione dei laghi in Alto Volta.

Se non volete fare come gli inglesi che hanno istituito il Ministero della solitudine, perché vi sembra un modo pragmatico di ammettere una grossa sconfitta sociale, date spazio almeno alle fragilità legate all’età (giovane e vecchia), pensate a dove farci vivere quando avremo bisogno di qualche aiutino (non del tutto non autosufficienti) ma soprattutto chiedeteci chi siamo… se siamo contente quando ci si rivolge a noi con i termini “nonnina”… chiamandoci “cara” o peggio per nome… non è una forma rispettosa …. Non siamo bimbi, cagnolini, gattini, ma donne anziane che vi possono fare molto male o molto bene da un punto di vista politico: dipende da voi. Le istituzioni usano fare i “tavoli” sui temi scottanti che devono essere affrontati con calma e competenze varie…. Fatene uno o fatene tanti sui diversi temi che compongono le criticità della vecchiaia, ma che coinvolgono anche gli interessi dei più giovani: la cittadinanza! che è composta da tutti noi di qualunque età e di qualunque peso produttivo ed economico.

 

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