Una storia di ageismo: come viene commentata su Twitter
Il fatto: una giornalista molto nota del servizio tele news della TV canadese viene improvvisamente licenziata, o meglio non le viene rinnovato il contratto. Si tratta di una giornalista con lunghi anni di esperienza, inviata di guerra che lavora in questo canale da molti anni e che i telespettatori apprezzano e amano molto.
Il licenziamento suscita scalpore e discussioni pubbliche; alcuni commentatori avanzano l’ipotesi che la decisione dell’azienda derivi dal fatto che la broadcaster durante il periodo del Covid si sia fatta crescere i capelli del suo colore naturale: bianco. Uno dei segni distintivi della vecchiaia secondo gli stereotipi più comuni. Ma la testa bianca, graziosa e folta non frena il licenziamento, riporta la stampa.
La signora con i capelli bianchi e vecchia ha solo 58 anni!
Il seguito: si scatena un grido di protesta che varca i confini canadesi e la platea più rilevante per comunicare è quella di Twitter.
Un gruppo di studiose decide di esaminare i commenti apparsi sulla piattaforma per verificare i tipi di dissenso e le ragioni in base alle quali ritengono il licenziamento ingiusto. Vengono presi in esame 440 Twitter.
Risultato: l’80% circa dei Twitter è contraria alla decisione del licenziamento; il 2% appoggia la decisione aziendale e il 18% esprime parere neutrale.
Tra coloro – 80% – che esprimono opposizione alla decisione di licenziamento della giornalista il 79% dice espressamente che è una decisione da “poveracci”
(da morti di fame!); in modo irrilevante nelle risposte viene menzionato l’ageismo (26%) e il sessismo (22%).
Le studiose concludono “Questi risultati suggeriscono il rilievo della logica capitalista nel modellare la pubblica opinione sui temi dell’ageismo di genere nei luoghi di lavoro. Inoltre, l’analisi delle risposte dimostra che – secondo i rispondenti – la discriminazione è a seguito di una scelta personale relativa al proprio corpo”. Entrambi i punti di vista, concludono le studiose, riflettano che le critiche sono verso l’individuo (nel caso la giornalista), piuttosto che essere indirizzate a livello più strutturale; tuttavia, solo la conoscenza di come si pratica l’ageismo di genere a livello strutturale si può cercare di smantellarlo.
(by Anne E. Barrett et al., Journal of Women & Aging, 7 August 2024)