Nuovo sesso in vecchiaia: per le donne “c’est plus facile”
No non si tratta di incontri orgiastici o di performance sotto la luna d’agosto, ma quando vi capiterà di immalinconirvi guardando le coppie che passeggiano al chiar di luna, tenendosi per mano e promettendosi una notte appassionata che a voi da qualche tempo in qua è magari difficile anche solo immaginare, prendetevi una rivincita: il sesso in vecchiaia va meglio per le donne. Parola di grandi studiose.
Come a voler chieder scusa della disattenzione che il femminismo ha avuto per la vecchiaia, alcune studiose, a distanza di anni pubblicano qualche riflessione su come invecchiamo noi donne e come invecchiano loro, gli uomini. Uno degli ambiti di indagine è appunto il sesso.
Secondo le nostre fonti (Simone de Beauvoir, Lynn Segal, Linn Sandberg, Juliette Rennes) il pessimismo di alcuni grandi autori uomini come per esempio Philippe Roth o John Updike, di fronte all’invecchiamento è fortemente collegato al crescere, con l’età, della sensazione di vulnerabilità e di impotenza. Metaforica la prima, molto legata alla perdita del ruolo di “colui che mantiene la famiglia” e invece anche reale la seconda, legata al mutare della virilità.
Gli uomini invecchiando, si sentono vulnerabili, e la loro potenza maschile si misura con una sessualità infragilita e che appunto perde potenza. Noi dell’invulnerabilità non ci siamo quasi mai preoccupate e in ambito sessuale abbiamo spesso messo in discussione un certo tipo di virilità: raccontata, rivendicata o agita. Sono stati proprio gli anni del femminismo che hanno “liberato” la sessualità e proprio questa liberazione che per fortuna ha coinvolto molte di noi, ci portato a conoscere, scoprire, rifiutare, mettere in discussione, preferire e scegliere.
Ma c’è di più: le recenti riflessioni sul tema della diversa sessualità di donne e uomini nell’invecchiamento, arrivano a ipotizzare che i cambiamenti legati all’età in ambito sessuale, porterebbero gli uomini a valorizzare comportamenti diversi e meno legati ad una concezione “fallocratica” della sessualità. E questo a tutto vantaggio di nuove forme di seduzione e di erotismo.
Meglio tardi che mai direte voi? Scegliamo di non abbandonarci alla facile ironia, al sarcasmo e alla rivendicazione, ma speriamo che questa scoperta in tarda età venga diffusa dai vecchi ai giovani uomini a tutto vantaggio di una sessualità più ricca e colorata di un erotismo complice.
L’aumento della violenza maschile di questi anni non sembra farci ben sperare, ma il nostro “mestiere” di donne che hanno la fortuna di invecchiare è anche quello di diffondere “best practice” e mentre ci prendiamo qualche piccola rivincita verso i nostri coetanei maschi, speriamo che l’esperienza dell’età serva a insegnare ai giovani un vivere migliore.