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Maggio 24, 2021
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Giugno 2, 2021
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“Il concorso” recensione di Carlo Confalonieri

Per una volta partiamo dal cast: 2 regine, Keira Knightley, regina di eleganza e intensità e Lesley Manville che ricorderete come sorella di Daniel Day Lewis nel capolavoro IL FILO NASCOSTO e due attrici emergenti, Jessie Buckley e Gugu Mbatha-Raw. Un cast regale a cui si aggiungono i sempre fantastici Rhyan Ifans e Greg Kinnear, nel ruolo di Bob Hope che deve presentare la finale londinese di Miss Mondo nel 1970. Ed è storia vera, perché lì scoppiarono in tutta la loro evidenza i moti femministi. Contro la società patriarcale, la sottomissione delle donne e il loro ruolo subordinato. La presa di coscienza attraversa in modo diverso i quattro personaggi interpretati dalle quattro meravigliose attrici che studentesse, attiviste, partecipanti al concorso o mogli cornificate si ribelleranno e vendicheranno ciascuna a proprio modo. Film utile bello coinvolgente, sempre misurato come sa esserlo il cinema inglese, che amplia il raggio democratico estendendolo anche alla discriminazione etnica (sarà la prima Miss Mondo di colore, ma anche il primo evento pubblico in cui si capirà il ruolo che potrebbero avere le donne, che non sono solo tette e culo). In questo momento in cui ancora qualcuno fa ostruzionismo a una legge indispensabile per il rispetto di ogni tendenza sessuale, il film ricorda come la strada delle libertà e del decoro appartiene a ogni essere umano, che la strada è lunga ma che è anche ora di porre un traguardo e un punto d’arrivo. Di dire basta a chi vuol tornare indietro, perché indietro non si va. Da vedere con l’occhio di oggi. Di di Philippa Lowtorphe

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