ma tu che suocera sei?
Settembre 25, 2023
Newsletter N. 105
Settembre 30, 2023
Mostra tutto

Da vedere: Il grande carro di Philippe Garrel

Il grande carro

Magia. Intimo e minimale il Cinema cinefilo di Philippe Garrel è per pochi fortunati, che lo seguono e amano da una vita ,come me. Ti porta in una dimensione lontana da ciò che trovi all’uscita del Cinema. Non in una irrealtà, ma in una sua sintesi emotiva e sentimentale del vivere, depurata dalla corsa alla modernità e ai suoi disvalori. Nel suo ultimo film, di una bellezza abbagliante premiato a Berlino con l’Orso d’Argento per la miglior regia, ci porta addirittura nel mondo delle marionette attraverso la storia di una famiglia di burattinai. In totale controtendenza col nostro mondo virtuale proiettato verso l’intelligenza artificiale, ecco la concretezza di pupazzi di legno animati da esseri umani, che conferiscono loro anima attraverso le loro anime. Che, nel film, sono unite dal legame di sangue così come nella realtà, avendo Garrel chiamato a raccolta i suoi tre figli: Louis, Esther e Lena. Affiancati nel ruolo del padre dal magnifico Aurelien Rocoing di “L’Emploi du temps” di Laurent Cantet e dalla veterana Francine Bergé nel ruolo della nonna indomita pasionaria di sinistra contraria ad ogni religione. “Il grande carro” è quindi un vero film di famiglia, testamentario nel senso di lasciare che i figli, attraverso i loro personaggi e viceversa, trovino la loro strada,  anche diversa da quella dei padri forse giunta alla meta. E nel rapporto padre figli, nonostante il rigore verso il sottotono di Garrel, profondamente e potentemente shakespeariano con richiami a “Re Lear” e persino ad “Amleto” nel sogno di Martha, oniricamente visitata in sogno dal padre dopo la morte. Morte che aleggia in due funerali, segnando il passaggio di un’epoca che forse non tornerà più. .
Per vedere il trailer clicca qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *