Da diversi anni, in particolare a seguito delle recenti crisi finanziarie, gli Stati membri dell’Unione europea cercano di ridurre la spesa, in particolare operando tagli drastici ai bilanci del welfare.
Le persone anziane e pensionate sono state le prime vittime di queste misure drastiche: tagli ai bilanci sanitari, carenza di personale e risorse nelle case di cura e, in molti paesi, il congelamento o la riduzione dell’importo delle pensioni. Le generazioni più giovani, in particolare a seguito della pandemia di Covid-19, hanno visto un deterioramento delle loro condizioni di lavoro e di accesso all’istruzione. Ecco perché la FERPA continuerà a lavorare con il Comitato giovani della Ces, in modo da implementare la solidarietà intergenerazionale.
La pandemia, che non ha risparmiato nessun continente o Paese, ha prima di tutto messo in luce l’effetto disastroso delle politiche perseguite nel recente passato – e non può da sola giustificare la drammatica situazione in cui si trovano i Paesi. Tuttavia, ha avuto l’effetto di peggiorare la situazione, in particolare per i più fragili e vulnerabili. All’inizio, i governi sono stati disattenti in termini di prevenzione e gestione della crisi sanitaria, che si è rapidamente trasformata in una crisi economica.
E la domanda drammatica è chi pagherà?
Dobbiamo anche essere preparati a possibili future pandemie, il che significa costruire efficaci politiche sanitarie, mediche e assistenziali europee, garantendo al tempo stesso il principio di sussidiarietà.
E per finanziare le esigenze di welfare e i servizi sociali, gli Stati membri devono sviluppare una tassazione equa.
Con il Covid-19 e le sue diverse varianti, i pensionati e gli anziani hanno pagato un prezzo pesante, sia in termini di tassi dimortalità, sia, in alcuni paesi, in termini di ‘non priorità’ per le cure ospedaliere, sia per i vincoli imposti a seguito delle misure di isolamento, con tutto il disagio psicologico che ne è scaturito.
La Federazione Europea dei Pensionati e degli Anziani (FERPA) è più che mai impegnata nel far sentire la propria voce e nell’agire affinché pensionati e anziani siano riconosciuti nella loro dignità e non continuino a essere ‘dimenticati’ dalla società.
La Ferpa, insieme alla Ces, intende agire per garantire che il Pilastro europeo dei diritti sociali non sia solo un elenco di buoni principi o buone intenzioni, ma diventi una realtà per ogni cittadino europeo, a prescindere dall’età o dal paese di residenza.
Per raggiungere questo obiettivo, dopo aver condotto un ampio lavoro di in-dagine e consultazione con i suoi membri, laFerpa ha redatto questo Manife-sto, che ne definisce le priorità. La priorità principale è combattere la povertà, anche seovviamente non si tratta di dare l’impressione che solo i pensionati siano poveri in Europa. In effetti, è ovvio che salaribassi portano a pensioni povere.
Dobbiamo cambiare il modo in cui guardiamo all’invecchiamento e riconosce-re il posto dei pensionati nella società al fine dicombattere la discriminazione basata sull’età (ageismo) e smettere di considerare i pensionati solo come non lavoratori,come inattivi.
Dobbiamo evitare che il potere d’acquisto dei lavoratori si deteriori quando vanno in pensione.
Questa richiesta chiave può essere definita come segue:
COMBATTERE E PREVENIRE LA POVERTÀ TRA I PENSIONATI E GLI ANZIANI IN MODO CHE ABBIANO IL DIRITTO DI CONDURRE UNA VITA DIGNITOSA.
Si compone di quattro DIRITTI prioritari:
— Il diritto a pensioni dignitose per combattere la povertà delle persone anziane, in particolare delle donne, che hanno un’aspettativa di vita più lunga degli uomini e che spesso si ritrovano sole, nel periodo conclusivo della loro vita, a dover vivere di un unico reddito, del quale l’importo è ridotto a causa di una vita lavorativa discontinua.
— Il diritto a un’assistenza sanitaria di lunga durata e di qualità, accessibile dal punto di vista finanziario eterritoriale.
— Il diritto a un alloggio sano e dignitoso, indipendentemente dal tipo di alloggio che la persona ha scelto, e a servizipubblici essenziali, economici e capillari sul territorio.
— Il diritto all’incusione sociale per tutte le persone anziane, per assicurare la loro piena partecipazione in tutte le attivitàsociali, politiche e culturali, in uno spirito di intergenerazionalità.
Questo significa combattere la povertà in tutte le sue forme e quindi lottare su almeno quattro fronti, che per la Ferpa sonoprioritari:
— Reddito — Salute — Alloggio
— Accesso all’energia e ai servizi essenziali
Il tutto in conformità con le disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, divenuta giuridicamentevincolante con la ratifica del Trattato di Lisbona:
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea
“L’Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vitasociale e culturale.”(Articolo 25)
“Al fine di lottare contro l’esclusione sociale e la povertà, l’Unione riconosce e rispetta il diritto all’assistenza sociale e all’assistenzaabitativa volte a garantire un’esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti, secondo le modalità stabilite dal diritto comunitario e le legislazioni e prassi nazionali.”(Articoli 34-3)
“Ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana.” (Articolo 35).
La realizzazione di queste richieste è anche parte dell’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e, per quanto riguarda la FERPA, integra il Piano di azione adottato al vertice di Porto il 6 maggio 2021.
LE ORGANIZZAZIONI ADERENTI ALLA FERPA SONO PIÙ IMPEGNATE CHE MAI.
DOBBIAMO AGIRE INSIEME ALLA CES, FARE PRESSIONE SUI DECISORI POLITICI (COMMISSIONE EUROPEA,PARLAMENTO EUROPEO, ISTITUZIONI LOCALI E NAZIONALI) E, IN BASE AI TEMI, RAGGIUNGERE I NOSTRI OBIETTIVI.
IL DIRITTO A UNA PENSIONE ADEGUATA PER TUTTE E TUTTI
La situazione dei pensionati in Europa è preoccupante, perché la crisi economica del 2008-2012 ha spinto diversi governi a congelare o ridurre gli importi delle pensioni per i pensionati. Se non si fa nulla, l’avvento del COVID-19 provocherà ora un ulteriore shock economico, con le pensioni troppo spesso considerate come una variabile per l’adeguamento dei bilanci del welfare.
Principio 14 del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: Reddito minimo
Chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasidella vita e l’accesso a beni e servizi. Per chi può lavorare, il reddito minimo dovrebbe essere combinato con incentivi al (re)inserimento nel mercato del lavoro.
Principio 15 del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: Reddito e pensioni di vecchiaia
“I lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi in pensione hanno diritto a una pensione commisurata ai loro contributi e che garantisca unreddito adeguato. Donne e uomini hanno pari opportunità di maturare diritti a pensione. Ogni persona in età avanzata ha diritto a risorse che garantiscano una vita dignitosa.
Oggi nell’Unione europea il 15,9% dei cittadini di 65 anni o più è povero. Le donne sono più a rischio di povertà, perché le loro pensioni medie in Europa sono inferiori del 38% a quelle degli uomini.
Tutti sanno che le condizioni di lavoro per le donne in Europa (lavoro precario, lavoro part-time spesso imposto, interruzioni di carriera – non compensate finanziariamente – per prendersi cura dei figli e sempre più ora anche dei genitori anziani,non condividendo responsabilità e compiti familiari, ecc. con il coniuge o partner) e soprattutto le differenze retributive tra donne e uomini – divari che ancora oggi riscontrano le nuove generazioni – le penalizzano non solo durante la vita lavorativa,ma anche e soprattutto durante la pensione. Per tutti questi motivi, le loro pensioni sono particolarmente inferiori a quelle degli uomini. Le donne anziane e molto anziane sono tra quelle a maggior rischio di povertà, e povertà estrema, quando vanno in pensione.
Al fine di ridurre, o meglio eliminare, il rischio di povertà per i pensionati – donne e uomini – è soprattutto necessario consentire loro, durante la loro vita lavorativa, di guadagnare salari dignitosi e garantire la parità di retribuzione tra uomini e donne, che consentirà loro di ricevere pensioni dignitose quando andranno in pensione. Infatti, una buona politica occupazionale che garantisca elevati i livelli di occupazione è la migliore garanzia di sostenibiità per i sistemi pensionistici. Nell’Unione Europea, combattere la povertà o l’esclusione sociale che porta all’isolamento delle persone anziane significa anche garantire pensioni adeguate e regolarmente‘aggiustate’ all’inflazione, con servizi sociali e sanitari pubblici efficaci che sappiano rispondere ai bisogni delle persone anziane e pensionate, evitando che il costo di questi servizi gravi sulle pensioni che sono già basse.
INOLTRE, LA FERPA CHIEDE L’INTRODUZIONE, IN TUTTA L’EUROPA, DI UNA PENSIONE MINIMA AL DI SOPRA DELLA SOGLIA DI POVERTÀ.
La Ferpa denuncia con forza questo stato delle cose. Questo sarebbe uno dei principali strumenti per ridurre il rischio dipovertà tra gli anziani e rendere efficace il principio 15 del Pilastro europeo dei diritti sociali.
Infine, i sistemi pensionistici non possono essere analizzati unicamente dal punto di vista della sostenibilità economica,dove l’innalzamento dell’età pen-sionabile viene individuato come unica soluzione.
In tema di sostenibilità, invece, occorre conoscere il rapporto tra lavoratori e pensionati e, in tutti i paesi europei,separare la spesa pensionistica dalla spesa assistenziale per avere dati omogenei sulla spesa pensionistica, legata ai contributi versati, e per quanto riguarda la spesa sociale, che deve essere pagata attraverso le fiscalità generale.
PER QUESTO LA FERPA CHIEDE:
→ Che l’età pensionabile rimanga invariata
→ Che tutti gli importi delle pensioni siano indicizzati automaticamente ai salari e all’inflazione al fine di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati
→ Una pensione nazionale minima superiore alla soglia di povertà da introdurre in tutta l’Unione europea
→ Di eliminare le disparità pensionistiche tra donne e uomini, tenendo conto, ad esempio, dei periodi di gravidanza o di cura dei bambini o degli anziani, poiché sono ancora principalmente le donne a fornire questa assistenza
→ Misure che garantiscono ai coniugi una quota della pensione in caso di divorzio o decesso
→ Definire un ‘paniere minimo di beni e servizi’ per gli anziani, per evitare il rischio di povertà
→ Regimi fiscali uguali a quelli dei dipendenti, nei paesi in cui i pensionati sono tassati più pesantemente a parità di reddito
→ Che i Sindacati dei pensionati ottengano un ruolo maggiore per la difesa delle proprie rivendicazioni.
IL DIRITTO ALL’ASSISTENZA A LUNGO TERMINE DI BUONA QUALITÀ PER TUTTE E TUTTI
Quando parliamo di salute oggi, parliamo di COVID-19. Questa crisi ha esacerbato le disuguaglianze e ha evidenziato che,attraverso la loro politica neoliberista, gli Stati hanno deciso di ridurre il controllo pubblico sulla salute, dando così libero sfogo alla privatizzazione e alla commercializzazione del settore. Hanno fatto scelte di bilancio che privilegiano la redditività finanziaria rispetto al benessere e alla salute della popolazione, in particolare degli anziani.
Questo significa:
— Privatizzazione in continua crescita con, di conseguenza, l’utilizzo di maggiorazioni tariffarie in alcuni campi specialistici, una riduzione della disponibilità degli operatori sanitari peggioramento delle loro condizioni di lavoro.
— Un aumento delle disuguaglianze sociali a causa della riduzione all’accesso universale e a una assistenza sanitaria di buona qualità. L’Osservatorio sociale europeo ha rilevato che un numero crescente di adulti e bambini è costretto a rinunciare o a ritardare le cure mediche per motivi finanziari.
Principio 16 del Pilastro Europeo dei Diritti sociali: Assistenza sanitaria
Ogni persona ha il diritto di accedere tempestivamente a un’assistenza sanitaria preventiva e terapeutica di buona qualità e a costiaccessibili.
Principio 18 del Pilastro Europeo dei Diritti sociali: Assistenza a lungo termine
Ogni persona ha diritto a servizi di assistenza a lungo termine di qualità e a prezzi accessibili, in particolare ai servizi di assistenza adomicilio e ai servizi locali.
La crisi sanitaria ha esacerbato le disuguaglianze di genere. Le donne sono state colpite più degli uomini: le carriere nei servizi di cura – con salari più bassi – sono principalmente a carico delle donne, che per questo sono più a rischio dicontagio. Inoltre, le restrizioni hanno aumentato il carico di lavoro domestico e familiare, portando le donne all’esaurimento fisico e mentale. Investire in salute significa investire nella prevenzione e nei numerosi fattori sociali che impattano sulla salute. Dare importanza all’accesso universale allo screening e alla vaccinazione è una garanzia di protezione.
In termini di prevenzione sanitaria, dobbiamo anche stare attenti a ciò che mangiamo. Come per la nostra salute, anche le nostre scelte alimentari hanno un impatto sull’ambiente.
Una dieta equilibrata, sana e sufficiente è essenziale per la salute e il benessere. Dovremmo lottare contro gli sprechi e preservare così risorse limitate come acqua, elettricità e suolo.
In termini di sostegno alle persone anziane che necessitano di assistenza a lungo termine, dobbiamo:
— Da un lato, ottimizzare l’assistenza e i mezzi per l’assistenza domiciliare e fornire mezzi sufficienti per l’assistenza cronica e l’assistenza nelle attività quotidiane; diversificare i servizi e fornire soluzioni pratiche per un’assistenza graduale e individualizzata in base alla situazione familiare di ogni persona;
— Dall’altro lato, rafforzare i servizi di assistenza nelle residenze sociosanitarie per anziani. Per questo tipo di cure, laquota a carico del ricoverato deve essere ridotta al minimo e non essere basata sulle capacità di finanziamento dei figlidei ricoverati. I diritti e le libertà delle persone assistite devono essere pienamente rispettate.
PER QUESTO LA FERPA CHIEDE:
→ Il diritto all’accesso universale a servizi sanitari pubblici di buona qualità; ciò richiede personale sufficiente, (sia negliospedali che nelle case di cura) che benefici di buone condizioni di lavoro – retribuzione, orario di lavoro, attrezzature – inlinea con le esigenze lavorative.
→ Rimborso del 100% per tutti i tipi di screening medico, senza limiti di età. → Rimborso del 100% per vaccini e analisi.
→ Rimborso del 100% per le medicine da banco.
→ Che i fattori sociali che impattano sulla salute, come attività fisica, alimentazione, legami sociali, alloggio, ambiente, siano tenuti inconsiderazione e sviluppati attivamente.
→ Residenze sociosanitarie che siano posti dignitosi in cui vivere, che abbiano personale sufficiente e qualificato. Devono essereluoghi in cui vengano facilitate la vita sociale e combattuti gli abusi.
→ Che tutte le decisioni che riguardano la salute e le politiche abitative vengano prese nel rispetto dei diritti umani, consentendocosì alle persone di vivere e morire con dignità.
IL DIRITTO A UN ALLOGGIO DI BUONA QUALITÀ CHE TENGA CONTO DEI BISOGNI DEGLI ANZIANI
Per quanto riguarda gli alloggi per gli anziani, si può fare una prima osserva-zione: più dell’80% degli anziani in Europavuole invecchiare in casa propria. Questo desiderio ha importanti impatti sulla progettazione e lo sviluppo delle abitazioni. Oggi la questione dell’alloggio non è in alcun modo trattata come un pilastro essenziale del sostegno domiciliare.
Occorre quindi innanzitutto adeguare le strutture abitative esistenti per gli anziani.
Adeguare l’alloggio al sostegno domiciliare non necessita sempre di grandi opere edili. Riguarda invece tutte le stanze,cioè bagni, cucina, scale e camera da letto. Ci sono milioni di vecchie case e un tasso di rinnovo tramite nuove abitazionidi poco più dell’1% all’anno! La sfida dell’assistenza domiciliare non è costruire nuovi alloggi, ma piuttosto trovare modi per adattare gli alloggi esistenti, richiedendo benefici aggiuntivi per coprire i costi di ristrutturazione, nonché per l’assistenza domiciliare.
Principio 19 del Pilastro Europeo dei Diritti sociali: alloggio e assistenza dei senza tetto
a. Le persone in stato di bisogno hanno il diritto di accedere ad alloggi sociali o all’assistenza abitativa di qualità.
b. Le persone vulnerabili hanno diritto a un’assistenza e a una protezione adeguate contro lo sgombero forzato.
c. Ai senzatetto sono forniti alloggi e servizi adeguati al fine di promuoverne l’inclusione sociale.
Alloggi dignitosi e a prezzi accessibili sono diventati una preoccupazione quo-tidiana per i cittadini in pensione dell’Unioneeuropea, perché il costo di questi alloggi è diventato un vincolo quotidiano insopportabile. La politica abitativa è ancora troppo progettata intorno ai bisogni di ieri e non abbastanza per quelli di oggi, figuriamoci per quelli di domani. Tanto che l’alloggio, che dovrebbe essere al servizio delle persone e contri-buire pienamente alla loro autonomia, emobilità, è troppo spesso motivo di preoccupazione, di intralcio e spesso anche di ostacolo.
PER QUESTO LA FERPA CHIEDE:
→ Una politica dell’UE volta a investire in alloggi a prezzi accessibili per tutti i pensionati che ne hanno bisogno, sia a livello locale che europeo.
→ Accesso ad alloggi sociali non discriminatorio in base all’età.
→ Un impegno che dovrebbe applicarsi alla spesa per la costruzione di istituzioni e residenze appropriate di buona qualità, progettate specificamente per anziani o disabili.
→ Operazioni convenienti, requisiti e caratteristiche per queste sovvenzioni da introdurre in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
→ Una garanzia di rimanere nell’alloggio o di accedere a un nuovo alloggio a condizioni scelte, che è una sfida per moltedonne, perché le disparità delle pensioni tra uomini e donne portano a un accesso diseguale agli alloggi.
→ Pianificazione territoriale e politica abitativache tenga conto degli anziani.
→ Misure che facilitino la permanenza degli anziani nelle loro case: abitazioni accessibili, dal punto di vista fisico e economico, assistenza sanitaria, aiuto domestico, assistenza sociale, ecc.
IL DIRITTO ALL’ACCESSO ALL’ENERGIA E AI SERVIZI ESSENZIALI
Occorre fare alcune osservazioni in merito all’accesso all’energia, e più speci-ficamente all’eliminazione della povertà energetica.
Colpisce milioni di persone, ma soprattutto gli anziani.
Non ci sono risposte adeguate e sufficienti nei vari Paesi per ridurre e/o elimi-nare la povertà energetica. Le misure adottateda alcuni Paesi non sono sufficienti, soprattutto quando le bollette non possono essere pagate o quando milioni di famiglie non possono beneficiare dell’energia a causa del suo alto costo o delle loro scarse risorse. L’assenza di una azione politicaadeguata sta peggiorando la situazione per le persone colpite da questo problema, con il risultato che i più vulnerabilisono completamente privi di protezione. Infine, i fattori che determinano la povertà energetica sono più socio-economici chelegati al clima.
Principio 20 del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali: Accesso ai servizi essenziali
Ogni persona ha il diritto di accedere a servizi essenziali di qualità, compresi l’acqua, i servizi igienico-sanitari, l’energia, i trasporti, i servizifinanziari e le comunicazioni digitali.
Per le persone in stato di bisogno è disponibile un sostegno per l’accesso a tali servizi.
PER QUESTO LA FERPA CHIEDE:
→ Che le famiglie, in particolare le persone anziane, abbiano la copertura dei loro bisogni primari, individualmente o collettivamente.Per fare questo si potrebbero ad esempio prevedere incentivi fiscali.
→ L’istituzione di programmi per rilevare e identificare le malattie legate alla povertà energetica.
→ L’introduzione per legge di tariffe sociali per l’approvvigionamento energetico.
→ Un costo energetico massimo da stabilire in base al reddito, al fine di rendere possibili i pagamenti:l’energia è un servizio essenziale e quindi un diritto.
→ Introduzione di tariffe ridotte per le persone anziane che non hanno risorse sufficienti.
→ Che siano tenute in considerazione le famigliecon anziani e bambini.
→ Garantire un servizio minimo per l’approvvigionamento energetico.
Approvato dalla Conferenza di metà mandato della Ferpa tenutasi in remoto nei giorni 21 e 22 ottobre 2021
La FERPA organizza oltre 10 milioni di pensionate e pensionati in 37 Sindacati nazionali di 21 paesi europei
Traduzione a cura di SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL